lunedì, Novembre 18, 2024
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Fiom, Fim, Uilm: Incontro sul futuro della sede di Carini

 Incontro tra Italtel, le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali e la rsu della stabilimento  di Carini sul futuro della sede, a seguito delle recenti decisioni dell’azienda in merito all’applicazione del contratto di solidarietà,  sottoscritto il 17 maggio scorso, che penalizza fortemente i lavoratori della sede siciliana.

  Oltre al responsabile HR (con delega alle Relazioni Industriali) di Italtel, erano presenti al tavolo anche il Chief  Financial Officer e il responsabile della Technology Unit Open Network & Platform, unità a cui gran parte dei lavoratori di Carini fa capo, e che è stata fra le più colpite dal peso del contratto di solidarietà. 

   All’incontro, chiesto a seguito della mobilitazione dei sindacati, è stata  data comunicazione dell’approvazione da parte di Anpal del piano formativo legato al fondo Nuove Competenze, sottoscritto nello scorso dicembre dall’azienda e dalle rsu di tutte le sedi aziendali. 

     Rispetto alla proposta concordata dalle parti, il piano è stato ridimensionato, passando dal coinvolgimento delle 424 persone previste a 321. 

    Il responsabile dell’unità Onp  ha garantito che la gran parte dei lavoratori dell’unità coinvolti nel cds sarà interessata dai corsi di riqualificazione, nell’ottica di un’evoluzione delle competenze mirata alle nuove attività che l’unità dovrà portare avanti.

   È stato anche confermato che verranno coinvolti nel piano  formativo tutti i lavoratori del reparto Service Center, ovvero coloro che l’azienda ritiene scarichi di lavoro e su cui già da troppi anni non ha voluto far affidamento, relegandoli in un reparto “confino” senza apparenti vie d’uscita.

   “Prendendo atto di queste dichiarazioni – dichiarano i segretari nazionali di Fiom, Fim e Uilm Claudia Laura Ferri, Fabio Bernardini e Luca Colonna con i segretari di Fiom Palermo Francesco Foti, Fim Cisl Palermo Trapani  Antonio Nobile e Uilm Palermo Vincenzo Comella, assieme a tutte le Rsu – abbiamo  però chiesto cosa l’azienda abbia in programma per quanto riguarda il futuro della sede, che per essere garantito ha la fortissima necessità -oltre che delle commesse e dei lavori con cui occupare le persone- anche di un ingresso di ‘forze fresche’, di giovani che potranno portare nuova linfa, nuove competenze più al passo coi tempi”. 

    “La risposta, per certi versi sorprendente – aggiungono i sindacati –  è stata che non ci sono stati esiti dalla collaborazione con l’Its “Steve Jobs” di Catania, per quanto riguarda il reclutamento di giovani talenti da assumere con percorsi di formazione ridotti al minimo. E che si conta, per questo motivo,  di tornare a far riferimento anche agli Istituti tecnici industriali. Affermazione sorprendente, anche perché sembra inverosimile che nella nostra terra non si riescano a trovare giovani interessati a un lavoro sicuramente di alto livello professionale”. 

   “Così come pare assurdo – proseguono Fiom, Fim e Uilm nazionali e territoriali – che, fra le motivazioni indicate riguardo alle difficoltà trovate, ci sia quella che i giovani non siano attratti da ‘una sede posta in una struttura industriale degli anni ‘70’, motivazione che porta (insieme ad altre) alla ricerca di una nuova sede”.

   Nuova sede di cui, dopo la vendita dello storico stabilimento di Carini, si è ancora alla ricerca, non essendo state ritenute soddisfacenti tutte le soluzioni finora vagliate.  E non essendoci, peraltro,  un’urgenza particolare, in quanto si è sottoscritto con la nuova proprietà dello stabilimento un contratto di affitto che garantisce la permanenza nel comprensorio “Marisa Bellisario” per altri 6 anni (più altri 6 di eventuale rinnovo)”. 

   “Parlando quindi della nuova sede, abbiamo chiesto che idee avesse l’azienda riguardo al dimensionamento della forza lavoro, che oggi è di 167 persone – continuano i rappresentanti sindacali – Ci è stato risposto che a regime, dopo le uscite che ci saranno con gli esodi incentivati e con la probabile cessione del ramo d’azienda Ultra broad band, la sede manterrà l’attuale taglia e comunque si manterrà sotto le 200 persone: numero piuttosto alto, se si pensa che ci è stato detto che, tenendo anche conto dell’attuale turnover, non si pensa di poter assumere più di 5-8 persone l’anno”. Insomma – concludono i sindacati – ci sembra che si parli non di un progetto di espansione e rilancio della sede quanto, bene che  vada, di un mantenimento della situazione attuale”. 

  “Prendiamo comunque atto degli impegni presi dall’azienda, in particolare per quanto riguarda il piano formativo  del Fondo Nuove Competenze, di cui aspettiamo comunque la presentazione a tutte le rsu e che dovrebbe avvenire in tempi rapidi in quanto il piano va completato in tutte le sue parti entro 5 mesi dall’approvazione”.

  “Contiamo quindi di rivederci con l’azienda  a settembre, quando il piano formativo  dovrà partire, per valutarne l’effettiva consistenza. Nel frattempo, manteniamo alta l’attenzione, non perdendo di vista l’obiettivo di una riconvocazione dei tavoli istituzionali preso l’assessorato regionale  alle Attività Produttive e presso la commissione Attività Produttive del consiglio comunale di Palermo”.

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