La tecnologia che rende poco invasivi gli interventi e favorisce la ripresa delle pazienti ha portato una rivoluzione in sala operatoria: è stato raggiunto il 70 per cento di trattamenti per via endoscopica nelle strutture sanitarie di riferimento. Il dato emblematico è emerso al Congresso nazionale della Società Italiana di Endoscopia Ginecologica (SEGi): dal 6 all’8 luglio a Palermo si sono confrontati grandi esperti e chirurghi ginecologici in campo nazionale ed internazionale. Tra le grandi novità rilevate anche lo sviluppo della Neuropelveologia, che combatte il dolore pelvico cronico, soprattutto da endometriosi, grazie a innovative forme di laparoscopia per esplorare con microcamere le strutture nervose: una nuova branca della medicina sviluppata dagli specialisti Marc Possover, docente di Zurigo, e Vito Chiantera dell’Università di Palermo. Sono emersi poi gli ultimi studi sul linfonodo sentinella ma anche i grandi vantaggi della laparoscopia congiunta alla chirurgia vaginale, senza incisioni sull’addome, illustrata da Paolo Scollo dell’Università di Enna Kore e Liliana Mereu dell’Università di Catania. Notevolmente rilevante lo stop alla migrazione sanitaria: trend in continua diminuzione dei viaggi della speranza per ginecologia e ostetricia, in particolar modo per la chirurgia ginecologica effettuata con tecniche mini-invasive. Grazie al primo percorso diagnostico terapeutico assistenziale per il trattamento del carcinoma ovarico, il cosiddetto Pdta, sono stati creati anche centri specializzati con una organizzazione vista come esempio oltre lo Stretto. La Sicilia, diventata riferimento nazionale grazie al Pdta e a professionisti e strutture di eccellenza, ha ospitato così il Congresso che ha riscosso un grande successo con 400 partecipanti e centinaia di feedback positivi per la qualità di relazioni, attività e temi affrontati. I presidenti del congresso sono Vito Chiantera, Gaspare Cucinella e Giuseppe Canzone. Presidenti onorari Paolo Scollo, Enrico Vizza e Mauro Busacca.
In alcune regioni, rilevano gli specialisti, si è guardato anche al Pdta adottato dalla Sicilia per trarne spunto. Nel percorso sono indicati quattro centri specializzati: il Civico-Di Cristina-Benfratelli di Palermo, il Cannizzaro e il Garibaldi di Catania e il Papardo di Messina. Dal polo d’eccellenza palermitano è emersa la riduzione della migrazione sanitaria dal 30 al 10 per cento nella Sicilia occidentale dal 2016 ad oggi. La robotica a sostegno della chirurgia, uno dei temi del congresso, ha consentito di effettuare alcune centinaia di interventi riducendo notevolmente i tempi di ripresa post-operatoria. I grandi esperti del settore si sono confrontati anche sulle nuove frontiere offerte dalla ricerca medico-scientifica per presentare a Palermo, capitale italiana dell’endoscopia ginecologica per tre giorni, i risultati raggiunti per garantire una chirurgia di precisione e con una immediata ripresa dopo l’operazione. E’ stato il primo congresso che ha visto più piattaforme robotiche messe in campo anche con live surgery, la chirurgia in diretta: l’esecuzione di interventi dal vivo ha consentito di divulgare al meglio le tecniche più innovative tra centinaia di specialisti presenti perché possano metterle a servizio di tutte le pazienti.