Desidero ricordare anch’io, con affetto, il caro Gianfranco Parrinello. E voglio farlo rivolgendomi a lui direttamente.
Pochi giorni fa hai concluso il tuo cammino terreno. La fede cristiana, come sai bene, ci insegna che con la morte del corpo “la vita non è tolta, ma trasformata, e mentre si distrugge la dimora di questo esilio terreno, viene preparata una abitazione eterna nel cielo”. Gianfranco tu continui a vivere, senza la presenza fisica in questo mondo, ma la tua anima, il tuo “io personale”sopravvive, dotato di coscienza e di volontà. Noi perdiamo il corpo, cioè l’insieme dei suoi rapporti sensibili con il mondo naturale e umano (innanzitutto con i nostri familiari e le persone che abbiamo conosciuto e amato), ma continuiamo a sussistere nella nostra singolarità, in attesa di raggiungere la completa perfezione, al termine della storia, con la risurrezionefinale. Voglio ringraziare il Signore Gesù perché ti ho conosciuto e ho apprezzato la tua semplicità e generosa disponibilità. Ho conosciuto le tue care e sensibili figlie Francesca e Chiara, e tua moglie Katiuscia, forte anche in questo “distacco” improvviso. Hai dimostrato loro tanto amore e con la tua vita, nei piccoli gesti quotidiani, hai comunicato le virtù fondamentali dell’esistenza umana (gioia di vivere e di stare insieme, costanza nel lavoro, fortezza, coraggio, fede e speranza). Ho iniziato ad apprezzarti come uomo e musicista/artista quando,quasi trenta anni addietro, da giovane parroco, cominciai ad invitarti, assieme alla cara Liliana, alle feste parrocchiali a Mazara del Vallo e poi a Salemi. Pur non essendo io una gran voce, mi facevi cantare serenamente con i miei parrocchiani di allora. Credo che la musica e l’arte ti abbiano aiutato ad accogliere i veri valori della vita e della famiglia. Grazie di cuore, Gianfranco! Nel tuo nome ci sono racchiusi i nomi di due grandi santi: san Giovanni Battista e san Francesco d’Assisi. Sono certo che ti abbiano accolto a braccia aperte nella gioia del Paradiso! Il Paradiso, come sai, non è un luogo/spazio fisico, ma è lo “stato di vita” nel quale Dio Padre ci attende e ci riempirà del suo amore infinito e misericordioso. Ricordo con riconoscenza quelle poche parole che ci scambiavamo, certe mattine a Sappusi, mangiando un panino o bevendo un caffè. Parlavamo della società odierna e dei giovani che hanno bisogno di sostegno e di speranza. Eravamo convinti che dobbiamo incoraggiarci nel fare il bene e che il male, in ogni sua espressione, è distruttivo e insensato.
Spesso oggi sui “social”, volendo ricordare chi è passato “all’altra vita”, si scrive “ovunque tu sia”. Non è corretta questa affermazione. Noi sappiamo che chi crede nel Figlio di Dio, già adesso possiede la vita eterna e nell’ultimo giorno riceverà la salvezza completa con la risurrezione. Tu, caro Gianfranco, sei già in compagnia di Gesù, di Maria, dei santi e dei giusti di ogni tempo, nella gioia eterna e canti la musica eterna e meravigliosa della comunione e della fraternità universale.
Noi saremo più uniti a te, Gianfranco, e tu con noi (a cominciare dai tuoi familiari) come ci insegna la Chiesa da secoli, partecipando ogni domenica alla Messa, ascoltando la Parola del Signore e nutrendoci del Corpo di Cristo. Pregheremo insieme a te e per te. Saremo uniti vivendo le opere dell’amore e della carità verso i più piccoli e bisognosi. Ci incontreremo di nuovo totalmente a te, e ci rallegrerai ancora con il tuo sorriso e le tue melodie. Grazie di aver fatto un bel pezzo di strada assieme a noi! Ti ringrazio, Signore della Vita, perché il tuo servo e nostro amico Gianfranco continuerà a sostenerci con la sua preghiera e con l’amore creativo che vince ogni paura ed ostacolo. Signore Gesù, ti ringrazio per Gianfranco, per i suoi talenti artistici e per tutto il bene che ha compiuto.
Grazie ancora, Gianfranco! Non lasceremo soli i tuoi cari. Ti vogliamo bene, prega il Signore per ciascuno di noi.