Nella giornata che ricorda le vittime della strage di Capaci
Nella giornata che ricorda le vittime della strage di Capaci, il comune di Milano ha ordinato la censura del murale dedicato al giudice Giovanni Falcone realizzato dall’artista aleXsandro Palombo il 22 Febbraio a Milano.
L’opera di Palombo è un monito a non dimenticare le vittime innocenti delle mafie e del terrorismo, un invito alla riflessione e a trasmettere la memoria.
“Censurare quest’opera equivale a seppellire la memoria e uccidere le idee del Giudice Falcone una seconda volta. È terribile che nel giorno dei ricordo delle vittime della strage di Capaci il comune di Milano abbia preso una tale decisione, censurare l’opera che celebra il Giudice Falcone è un atto gravissimo verso la memoria e nei confronti di tutte le vittime di Mafia.” ha dichiarato aleXsandro Palombo
Il tutto è avvenuto oggi dopo che questa mattina il Comune di Milano aveva ordinato la rimozione dell’opera “Power is Female” sul tema della maternità surrogata che ritrae il premier Giorgia Meloni e la leader della sinistra Elly Schein, perchè a loro dire è troppo politica.
“L’opera “Power is female” invita a una considerazione profonda sulla vita, la forza e il coraggio delle donne. Finalmente due donne al potere che possono prendere decisioni per le questioni che riguardano le donne, senza interferenze maschili. Il murales ha infastidito il Comune di Milano perchè a loro dire è troppo politica è hanno deciso per la rimozione. L’opera è un’istantanea che celebra due donne al vertice delle istituzioni. Vogliono censurare l’opera o vogliono censurare il messaggio che veicolano le due donne al potere?” ha dichiarato aleXsandro Palombo.
Il mese scorso nel giorno dello Yom HaShoah, la giornata del ricordo degli ebrei che furono uccisi durante l’Olocausto era stato vandalizzato uno dei due murales della serie “Binario 21, I Simpson deportati ad Auschwitz” visibili sui muri del Memoriale della Shoah di Milano.
Da Ottobre a Febbraio Palombo aveva realizzato tre opere dal titolo “The Cut” con Marge Simpson davanti al consolato dell’Iran a Milano in solidarietà a Mahsa Amini e al coraggio delle donne iraniane, la prima era stata rimossa in meno di 24 ore e le altre due realizzate successivamente hanno subito la censura con vernice nera. Tre opere divenute virali in tutto il mondo come simbolo di protesta e molto condivise dai giovani iraniani che subiscono l’oppressione del regime di Teheran. Sono state tantissime le personalità internazionali che sui loro profili social hanno sostenuto l’opera di Palombo, da Carolyn Omine, scrittrice Tv ed Executive Producer dei Simpson con cui ha vinto quattro Emmy Awards a Ian Bremmer uno dei più autorevoli politologi americani al mondo fino a Nathaniel Gleicher il capo della politica di sicurezza di Meta. La serie “The Cut” è stata utilizzata come simbolo di protesta in tante manifestazioni in giro per il mondo e perfino Wikipedia in lingua Inglese e Farsi l’ha inserita nella pagina che spiega il significato del “Taglio dei Capelli delle donne iraniane“.
Non è la prima volta che l’artista cattura l’essenza del tempo ritraendo importanti figure politiche, le sue opere sono famose nel mondo per l’accento che pongono su tematiche di rilevanza culturale, politica e sociale, già nel 2019 aveva immortalato sui muri di Milano le donne più potenti del mondo da Angela Merkel a Michelle Obama come vittime di violenza, la serie nel 2021 è stata acquisita dai fondi del Museo delle arti decorative del Louvre di Parigi entrando a far parte della collezione nazionale.