venerdì, Novembre 15, 2024
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Marsala, scrive Alfredo Sparano: Riprendiamoci il “mai edificato” monumento ai mille (della Città…per la Città…)

Continua l’epopea dello sfortunato monumento. L’ultima destinazione d’uso narra che lo volevano gettare in pasto ai pesci. Macché, peggio, lo volevano gettare in pasto agli scarti di pesce, nemmeno la dignità di essere divorato come si conviene. Fortunatamente questa nefasta eventualità pare essere sfatata.

Lunga la storia del mai edificato monumento ai mille:

Progettato nel lontano 1960, da un figlio di questa città -l’Arch. Emanuele Mongiovì- “la prima pietra” fu posta il 14 di giugno del 1986. Tempi relativamente brevi se paragonati ad altre e più importanti opere di indubbio interesse strategico attese da sempre, purtuttavia, gettate, giusto il caso per ripeterlo, in pasto ai pesci.

Allora, se l’opera è della Città, perché non restituirla alla Città?

Ogni anno, in occasione dell’anniversario del famoso sbarco, il manufatto mai fatto torna protagonista. Quest’anno si fa bella mostra di un modello in scala che ha riacceso gli entusiasmi di alcuni nella speranza che gli Dei facciano capolino tra le nuvole e con un gesto magico lo trasformino in scala 1:1 con materiali originali. Intanto il tempo se ne va e con esso la possibilità di una rigenerazione concreta di ciò che c’è!!!

Buona parte dei cittadini, anche riuniti in associazioni specifiche, puntano alla sua riqualificazione, allora, visto e considerato che le casse dei comuni sono all’asciutto, perché non lanciare una raccolta fondi (Crowdfunding) per la realizzazione della proposta che segue? Gli imprenditori del territorio sono molto sensibili a queste istanze, lo dico con cognizione di causa perché per altri progetti, se pur minori rispetto a questo, vedi l’illuminazione della cupola della chiesa dell’Addolorata e il murale di largo San Lorenzo, hanno risposto positivamente ed è grazie anche a loro, anzi soprattutto a loro, se queste migliorie sono oggi realtà. Certo ci sono anche i fondi provenienti dalla tassa di soggiorno direte voi, perché non attingere al tesoretto che ogni anno gli operatori turistici versano nelle casse del comune?

Detto ciò, vengo alla proposta: realizziamo un piccolo anfiteatro nella parte antistante il Monumento!!! L’anfiteatro, tra l’altro, è un’architettura a cui siamo ampiamente abituati per ereditarietà, e visto e considerato che l’opera dell’uomo, oggi più che mai, necessita di una narrativa accompagnatoria, l’innesto sarebbe più che giustificato e non solo perché richiama le antiche opere dove si professava la cultura, ma soprattutto perché qui a Marsala chi esercita la nobile arte teatrale fa fatica a trovare spazi adeguati e soprattutto liberi.

Per l’amor del cielo, questo certo non risolverebbe il problema, tuttavia, l’idea che lì proprio lì si possano realizzare momenti di narrazione teatrale adeguatamente turistici è niente male. Vogliamo raccontare la storia del nostro nettare? Facciamolo all’aperto e degustiamolo al coperto. Migliaia sono le possibilità se ci pensate! 

L’opera si sostituirebbe all’inutile obbrobrio architettonico che, di fatto, isola il monumento dal contesto, mi riferisco allo spazio antistante l’ingresso del 1000 (vedi foto).

Prima della pubblicazione, ringrazio gli editori che doneranno un po’ del loro tempo e spazio, ho sottoposto la proposta all’Assessore Arch. Giacomo Tumbarello a cui, a quanto pare è piaciuta e che mi auguro si faccia promotore provando ad integrarla nel progetto in corso di sviluppo per il completamento dell’area tra l’incrocio con via Scipione l’Africano e il 1000. Altresì, l’intervento di quasi pedonalizzazione, già in parte e ottimamente realizzato, a parer mio, mette finalmente al centro il pedone, ribaltando, di fatto, il paradigma che precedentemente voleva fosse il pedone ad attraversare la carreggiata e non il veicolo ad attraversare l’area pedonale.

Per formare il nostro anfiteatro, da circa 140 posti a sedere, farei uso di pietra arenaria (tufo) adatta alla bisogna, in quanto unica in grado di non raggiungere temperature elevate che ne impedirebbero la seduta agli astanti, anche se il problema potrebbe risolversi con adeguate tensostrutture amovibili…il resto della narrazione la lascio alle immagini con l’augurio che possa piacere anche a voi!!!

Alfredo Sparano

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