“Abbiamo trovato e comunicato oggi al Rettore Massimo Midiri una soluzione che potrà permettere, se l’Università di Palermo la riterrà sostenibile, di mantenere il Corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia nella nostra città, in locali adeguati allo scopo.
Raggiunto questo risultato, colgo l’occasione per sottolineare che da anni l’Amministrazione di Marsala ha fatto presente che ritiene irragionevole la proposta di trasferimento dell’ITET G. Garibaldi presso i locali dell’ITA e Prof.le Alberghiero A. Damiani, ovvero nei locali che attualmente ospitano il suddetto Corso di Laurea.
Una proposta che, nella sua irrazionalità, riesce a non risolvere definitivamente i problemi logistici dell’ITET; ha creato una contrapposizione tra la popolazione scolastica dell’ITET e dell’A. Damiani; ha messo a rischio la persistenza del corso di Viticoltura ed Enologia nella nostra città.
Questa nostra posizione è sempre stata chiara ed è stata rappresentata più volte al commissario Raimondo Cerami, da ultimo lo scorso maggio, con una nota sottoscritta addirittura da dodici sindaci della nostra provincia e trasmessa anche formalmente a S.E. il Prefetto. In tale nota si ribadiva la disponibilità del Comune di Marsala a concedere i locali dell’ex Scuola Crimi – attualmente sede dell’Istituzione Marsala Schola – per agevolare la sistemazione del Corso Universitario, ovvero l’allocazione delle classi dell’ITET.
Sempre nella stessa nota si precisava che la soluzione ideale sarebbe stata il mantenimento del Corso di Laurea nell’attuale sede, in armonia con le attività scolastiche dell’Istituto Agrario Abele Damiani, dove insiste anche la cantina Dalmasso ed ove opera il vicino lstituto Regionale del Vino e dell’Olio.
Alla luce di ciò, appare alquanto strano che il commissario Cerami si dica <<sorpreso>> dalle proposte avanzate da me, dal presidente Sturiano e dalla rappresentanza di consiglieri comunali nel corso della riunione di ieri durante la quale abbiamo ribadito la contrarietà al trasferimento dell’ITET G. Garibaldi presso i locali dell’ITA e Prof.le Alberghiero A. Damiani; ribadito la necessità di mantenere il corso di Enologia nella nostra città; messo a disposizione ancora una volta i locali dell’ex scuola Crimi a favore dell’ITET G. Garibaldi. Soluzione quest’ultima che, invece di sparpagliare gli studenti su due o tre sedi lontane tra loro (via Fici e via Dante Alighieri), garantirebbe di riunire tutta la popolazione scolastica dell’Istituto in uno stesso edificio visto che la sede di Marsala Schola è parte dello stesso stabile dove attualmente l’ITET ha la sede principale.
Come si può notare, questa Amministrazione ha sempre cercato e proposto, pur essendo l’edilizia degli istituti scolastici della scuola secondaria di secondo grado non di sua diretta pertinenza, soluzioni per risolvere nella maniera più razionale possibile gli annosi problemi logistici che investono gli Istituti superiori, ritenendo che tali problematiche non potessero essere risolte senza tenere conto di una visione complessiva che contemperasse le diverse esigenze dei vari istituti e delle rispettive popolazioni scolastiche e rigettando quindi soluzioni che rispondono ad interessi di parte.
Si ricorda, inoltre – perché evidentemente la dirigente scolastica dell’ITET lo ha dimenticato – che in tempi diversi questa Amministrazione si era impegnata per individuare locali da destinare all’Istituto Garibaldi, sia cedendo due aree per la realizzazione di nuovi Istituti con possibili finanziamenti regionali e nazionali, sia mettendo a disposizione i locali dell’ex Tribunale, cosa mai fatta in precedenza. Purtroppo quest’ultima soluzione si è rivelata non percorribile alla luce degli studi di vulnerabilità sismica.
Dichiarazioni del SindaDetto questo, registriamo con soddisfazione la disponibilità da parte del Commissario del LCC Cerami a voler finalmente riaprire il tavolo tecnico per discutere i termini di utilizzo dei locali di Marsala Schola, prendendo finalmente in considerazione le soluzioni che da anni la mia Amministrazione – con il supporto del Consiglio comunale e di 12 comuni della provincia – finora inascoltata, ha proposto. Ci sembra questa una buona notizia perché segna l’abbandono di un approccio meramente burocratico e l’apertura finalmente al dialogo e all’ascolto del territorio”.