Lo scorso 12 dicembre, al cimitero di Santa Rosalia dei Rotoli a Palermo, era stato ritrovato il corpicino mummificato di una bambina all’interno di un piccolo baule di legno. A trovare la bara con dentro il corpo della piccola era stato il direttore del cimitero Cosimo De Roberto all’interno di un magazzino ricavato nella Sala Bonanno – l’ex archivio storico del camposanto, oggi utilizzato come deposito per la custodia dei feretri in attesa di sepoltura. Alcuni operai stavano eseguendo lavori di manutenzione all’impianto elettrico. La piccola indossava una coroncina di fiori rosa sulla testa e un ricco abito intessuto di fili preziosi ed era posta all’interno della bara chiusa con un ferro ad uncino. Subito scattarono gli accertamenti e oggi la sconvolgente notizia: non si tratta di una mummia ma del corpo di una bambina la cui morte risalirebbe ad “appena” quaranta anni fa. Questo quanto emerso dall’esame dei resti da parte dell’antropologo fisico Dario Piombino-Mascali, studioso di mummie e ispettore della Sovrintendenza ai Beni culturali di Palermo. All’interno della bara sono state rinvenute altre ossa di persone adulte e un biglietto con la scritta “San Prospero” e una data, 25 settembre 1977. Il mistero continua.