Il progetto transmediale (album, libro e film) del collettivo catanese, con la speciale collaborazione di Pippo Delbono, sarà presentato al
GARAGE ARTS PLATFORM di ENNA in due date:
il 16 febbraio con presentazione al pubblico
e inaugurazione della Mostra Acquerelli contenuti nel libro.
Il 20 febbraio con il concerto degli Okiees e la proiezione del film.
“La voce e l’immagine dolente di Pippo Delbono connessa alla mistura degli Okiees del filone Velvet Underground/ Andy Warhol, moltiplicato per la stratificazione immaginifica del XX secolo, è un synolon di densità tremenda. Questa è vera avanguardia di oggi, che restituisce il senso veritativo della tradizione autentica della cultura rock.”
Vincenzo Caporaletti
Il 16 e il 20 febbraio gli Okiees presenteranno il Vol. 1 della trilogia “Rageen”, progetto transmediale (album, libro, film, illustrazioni, narrazione, performance) realizzato dal collettivo catanese con la collaborazione straordinaria di Pippo Delbono (che vede impegnato l’artista oltre che nei 12 reading, anche nel canto, in sei diverse tracce) al Garage Arts Platform di Enna (via Leonardo da Vinci, 2): il 16 febbraio (ore 18.30 – ingresso gratuito)verrà presentato al pubblico “RAGEEN VOL. 1” e verrà inaugurata la MOSTRA ACQUERELLI contenuta nel libro. Interverranno: Andrea Rabbito, Adriano Murania, Fabrizio Motta, Mauro Melis (OKIEES) e il critico musicale Giuseppe Provenzano. Il 20 febbraio gli Okiees, formati da Andrea Rabbito (voce, chitarra), Adriano Murania (violino), Fabrizio Motta (tastiere, elettronica) e Mauro Melis (grafica) si esibiranno in concerto a partire dalle 21.30 (ingresso gratuito), a seguire verrà proiettato il film.
Con il primo volume della trilogia (edito da Edizioni Kappabit), uscito a dicembre del 2021, il collettivo dà vita ad un’inedita forma di concept album (la cui versione CD uscirà in primavera 2023 per Kappabit Music) che sposa l’idea dellanarrazione transmediale di Henry Jenkins: infatti, per la prima volta, la realizzazione di un album musicale (ASCOLTA QUI) vede coinvolti anche un libro (LEGGI QUI) e a un film sperimentale, (distribuito da Distribuzione Indipendente – GUARDA QUI), tutti realizzati dal collettivo, che interagiscono fra loro, attraverso l’uso dei QR Code, per creare un progetto unitario; e a questi linguaggi si aggiunge l’interazione anche con poesia, videoarte, narrativa, illustrazione, performance, reading.
Gli Okiees propongo una nuova idea di fare e offrire musica, avvertendo la necessità di legare questa espressione artistica ad altri linguaggi, in una dimensione unitaria e complessa, e che vede coinvolto attivamente l’ascoltatore/spettatore/lettore nella costruzione dei vari pezzi del mosaico offerti (per questo motivo viene citato ad apertura del libro e del film la frase di Paul Valery “le compositeur propose, l’auditeur dispose”).
Quest’espressione variegata, composta da vari tasselli integrati fra loro, compone la storia riguardante l’amicizia conflittuale tra i due protagonisti: Roger Benjamin e il suo compagno Benjamin Rye. Lo sviluppo della vicenda dei due protagonisti, che si articola nei tre volumi della trilogia Rageen, manifesta chiare le sue influenze e i suoi omaggi ai grandi romanzieri americani, Steinbeck e Faulkner tra i principali. Un aspetto che emerge chiaro sin dal nome del collettivo, Okiees, che si offre come l’alterazione del termine dispregiativo “okie” rivolto ai migranti provenienti dall’Oklahoma descritti da John Steinbeck in “The Grapes of Wrath”; ed emerge chiaro anche dal nome/cognome Benjamin dei due protagonisti che rimanda al Benjamin Compson di “Urla e furore”. Non a caso i testi delle canzoni e di una parte dei reading propongono il personale stream of consciousness di Roger che recupera e altera la lingua inglese (lo stesso “Rageen”, ad esempio, è la crasi tra “rage” e “spleen”), palesando i suoi problemi non tanto cognitivi, come quelli del Benjamin di Faulkner, ma psichici.
La vicenda di amore/odio tra i due protagonisti è così la storia dei perdenti, degli emarginati, dei reietti, ma, ancora di più, di coloro che vengono reputati “diversi”; così quella storia di stranieri in una nuova terra (nello specifico Catania, in questo primo volume) diviene un viaggio nei lati oscuri dell’uomo, proponendo un percorso introspettivo su una declinazione della figura dell’hostis, ovvero sull’Altro da Sé, su quello straniero che vive in noi.
In questo contesto Pippo Delbono e la sua poetica non può che offrirsi comepunto di riferimento del progetto per divenirne protagonista in veste sia di attore che di cantante. L’artista ligure si dimostra ispiratore del progetto non solo per la sua pratica artistica che tende a decostruire e dare nuova forma ai linguaggi artistici, ma anche per quella trattazione di contenuti che da sempre caratterizzano le opere di Delbono, attraverso cui si intende fare luce ai luoghi oscuri e ai margini della società e dell’essere.
Il canto di Pippo Delbono e i suoi reading in veste del ruolo del Narratore e di Roger Benjamin, accompagnano questo viaggio transmediale, dove l’immagine – ovviamente assieme alla musica e alla narrazione – ha un ruolo principale: sia nelle illustrazioni del libro, sia nella produzione audiovisiva che, fonde sperimentazione videoartistica con found footage – in cui la lezione di Delbono è viva assieme a quella di altri intrepreti fuori dalla norma convenzionale, a partire dalle opere di Godfrey Reggio – per dare espressione a quello che si offre come un canto del disagio, di un insieme di rabbia e malessere esistenziale che caratterizza questo momento storico così travagliato e incerto.
Il film “RAGEEN VOL. 1” viene proiettato in anteprima internazionale il 12 dicembre 2021 al Parma Film Festival e discusso in compagnia di Pippo Delbono, Pepe Robledo, Augusto Sainati, professore di cinema all’Università Suor Orsola Benincasa, Sara Martin, professoressa di cinema all’Università di Parma. Il collettivo Okiees in compagnia di Pippo Delbono vengono intervistati il 14 dicembre 2021 da Steve Della Casa nella trasmissione radiofonica “Hollywood Party” su RAI RADIO 3. Il lavoro valutato con particolare interesse della critica musicale, cinematografica e delle arti visive con recensioni su IL Giornale Dell’arte, Kathodik, Scenari, Inside Art, Film Tv, Blogfoolk, Battiti (Rai Radio 3). Studiosi di fama internazionale come il musicista e musicologo Vincenzo Caporaletti (Università di Macerata), lo studioso di semiotica dei media, Ruggero Eugeni (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano), il critico d’arte e Valentino Catricalà (SODA di Manchester), mettono in luce le caratteristiche innovative del progetto e il suo alto valore artistico e di ricerca che rende “RAGEEN VOL. 1” un prodotto del tutto unico e apripista di una nuova concezione di arte, che recupera e sviluppa in chiave contemporanea e postmoderna la tradizione dell’alta cultura rock.
L’inedita soluzione adottata dal collettivo, che vede il dialogo transmediale di più linguaggi artistici, viene proposta anche nei loro spettacoli dal vivo che si realizzano in sale cinematografiche e in teatri (es.: Zō Centro Culture Contemporanee – Catania Cinema “Grivi”- Enna; Cinema “King Mulltisala Cinestudio” – Catania; Arena “Argentina” – Catania; Teatro D’essai “La Condotta” – San Cataldo; Sala Falcone-Borsellino – Ragusa Ibla;) fino a proporre il loro spettacolo a Palazzo Delle Esposizioni a Roma. Lo spettacolo verrà eseguito anche il 27 febbraio alle 21.00 a TORINO in Sala 1 Al Cinema Massimo all’interno del International Music Film Festival “Seeyousound”.