Oggi a Palermo il No alla mafia dei bambini degli oratori delle Alte Madonie
Nell’aula bunker il passaggio di testimone dall’antimafia del passato aquella del futuro: composto insieme il puzzle “Uniti contro la mafia”
Da Totò Riina a Matteo Messina Denaro,dall’antimafia di trent’anni fa che operava in una società impaurita adoggi, all’antimafia del futuro, dei bambini che crescono in una societàche ha meno paura dei boss e che ogni giorno negli oratori parrocchialifanno propri i valori della legalità e del rispetto delle regole e dellepersone. La “Chiesa in cammino” di Papa Francesco, dall’opera quotidianadegli oratori si è manifestata oggi platealmente a Palermo con la“Carovana della legalità” che dalle vette innevate della catena delleMadonie ha raggiunto Palermo portando alla mafia la sfida delle nuovegenerazioni.Duecentocinquanta bambini degli oratori parrocchiali di PetraliaSottana, Sclafani Bagni e Bompietro-Locati e i ragazzi della comunitàalloggio “Fondazione Regina Elena” di Cefalù, con genitori, sindaci,parroci e insegnanti, al ritmo dello slogan “La Sicilia è nostra e nondi Cosa nostra”, hanno sfilato in corteo fino all’aula bunker intestataa Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.Qui, dove è cominciata la vera svolta antimafia dello Stato, iprotagonisti trentennali della stagione del maxiprocesso e delle stragi,Leonardo Agueci, Giuseppe Ayala, Vincenzo Terranova e GiovanniPaparcuri, moderati dalla giornalista Elvira Terranova dell’Adnkronos,hanno raccontato ai bambini la violenza, la ferocia dei boss alla sbarrae latitanti, il terrore della gente, anche l’impreparazione dello Statoin quegli anni di sangue, poi la svolta alle indagini impressa dal poolantimafia e dalle forze dell’ordine e il riscatto della società civile.A loro volta hanno appreso dai bambini di oggi qual’é la loro idea dellamafia, vista con gli occhi di chi ormai anche nei paesi delle areeinterne può scegliere di vivere sperando nella libertà.Infine, un simbolico passaggio del testimone dall’antimafia del passatoa quella del futuro: giudici, testimoni, sindaci e istituzioni,insegnanti, genitori, parroci e bambini, tutti insieme hanno compostocon le tessere il puzzle di una frase emblematica: “Uniti contro lamafia”.Il senso dell’iniziativa è condensato nelle parole di Melissa, 17 anni,di Sclafani Bagni: “Con questa iniziativa noi ragazzi e bambini insiemevogliamo sensibilizzare la società contro questo fenomeno. Vediamodavanti a noi un futuro sicuramente diverso da quello dei giovani deglianni passati, però dobbiamo essere noi bambini e ragazzi, noi che siamoil futuro, a impegnarci a fare sì che non si ritorni al passato”.“Se oggi siamo qui con tutte le parrocchie e gli oratori – ha commentatodon Giuseppe Licciardi, vicario generale della Diocesi di Cefalù – vuoldire che la Chiesa ha realizzato il proprio compito, quello di essereparrocchie presenti nel territorio accanto alle persone che vivonoproblemi di ogni tipo. Il lavoro di ogni giorno negli oratori sullalegalità rappresenta la realizzazione di uno degli obiettivi indicatidal giudice Rosario Livatino: trasformarci da ‘credenti’ a ‘credibili’.Ed è quello che questi bambini oggi dimostrano e ci spingono a fare”.Adesione compatta della società civile attorno a questo impegno,condensata dalle parole del sindaco di Petralia Sottana, Pietro Polito:“Ringraziamo i sacerdoti per questa che possiamo definire una ‘folle’iniziativa, quella di mettere in simbiosi l’impegno quotidiano diistituzioni e famiglie, generazioni del passato e del futuro, attornoalle preziose realtà parrocchiali dei nostri oratori”.