sabato, Novembre 16, 2024
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Marsala, Di Girolamo: “mentre il sindaco Grillo assicura che tutto va bene, la città diventa sempre più triste e moribonda”

Con una lunga lettera aperta, l’ex sindaco di Marsala Alberto Di Girolamo, denuncia lo stato di disagio e disservizi che vivono quotidianamente i cittadini marsalesi. Dallo stato in cui versano le arterie stradali, alla pista ciclabile dello Stagnone, passando elle criticità degli edifici storici, alla viabilità. Una lunga disamina, che mette in evidenza tutte le criticità del territorio.

È iniziato il nuovo anno e il sindaco Grillo nei suoi monologhi continua a dire che il 2023 sarà un anno di svolta per Marsala, perché finalmente avrà le mani libere, farà rimpasti di giunta e tutto andrà bene. Gli stessi discorsi li aveva fatti negli anni precedenti. A sentire e a leggere i commenti dei tanti cittadini nessuno si è accorto di questa svolta e nessuno crede più alle continue promesse.

Visto che il sindaco non ascolta le critiche nemmeno quelle costruttive, gli consiglio di farsi qualche passeggiata per rendersi conto di alcuni dei problemi della città che sta diventando sempre più buia, non solo come assenza di illuminazione, ma buia come triste, moribonda, con servizi sempre più carenti per non dire assenti. Potrebbe iniziare dal controllo dei tanti semafori non funzionanti da mesi, situazione pericolosissima, cosa aspetta a farli riparare?

Facendo questa passeggiata si potrebbe accorgere non solo dei rifiuti abbandonati ma delle strade sporche e dissestate. Chissà se le spazzatrici funzionano regolarmente e se le strade vengono pulite senza le macchine parcheggiate . Una volta venivano anche lavate e igienizzate. Si accorgerebbe anche del parcheggio selvaggio che esiste in città. In alcune strade e piazze parcheggiare in seconda fila è diventato una costante. Potrebbe visitare il cimitero, luogo sacro che dovrebbe essere mantenuto almeno pulito e con più servizi. Per non parlare delle aiuole piene di erba e di rifiuti e non di fiori come almeno in questo periodo ci dovrebbero essere. Alla fine della passeggiata potrebbe cercare di dissetarsi con l’acqua della casetta che dopo anni di scuse e di promesse forse non entrerà mai più in funzione. Di chi è la responsabilità? Chi pagherà i danni?

Dopo questa prima passeggiata potrebbe farne un’altra, andando in ospedale per rendersi conto della situazione del padiglione per le malattie infettive, i cui lavori sono fermi da molti mesi e di quanti reparti, servizi e ambulatori in meno ci sono ancora al Paolo Borsellino. Dopo essersi presi i meriti che non aveva, della posa della prima pietra, adesso sarebbe opportuno che riconoscesse i suoi demeriti. Finita la visita in ospedale, potrebbe percorrere lo scorrimento veloce per rendersi conto degli arbusti ai lati della carreggiata, delle gallerie al buio, del semaforo e dire per quanti anni la situazione resterà in queste condizioni. C’è qualche progetto per risolvere questi problemi? O aspetta che qualche istituzione chiuda la strada per sempre? Naturalmente è obbligo visitare la pista ciclopedonale dello Stagnone, per rendersi conto dello stato in cui si trova, per la presenza di alghe, per il cordolo rotto, per le canne e gli arbusti che invadono sia la pista che la strada, forse si renderebbe conto che ci vorrebbe almeno una normale manutenzione. Per non parlare della seconda parte, da via Giacalone che rimane sempre a senso unico anche in questi mesi di scarso traffico e non si capisce il perché, a Birgi dove sia la pista che la strada sono impercorribili.

Guardando lo Stagnone, potrebbe dire quando inizieranno i lavori per aprire i canali dell’isola lunga per non far morire la laguna e quando quelli della salina Genna per Aqua Sal, senza continuare a dire in modo generico che i finanziamenti non si perderanno. Si potrebbe continuare. Un pomeriggio potrebbe prendere un autobus per andare in una qualsiasi contrada, Baglio Catalano, Cutusio, Ciavolo o altre a sua scelta e così verificare la quasi assenza delle corse pomeridiane e capire perché le persone non usufruiscono dell’autobus. Continuano a non esserci le paline con gli orari nonostante avessimo lasciato un milione e duecentomila euro per acquistarli e ottocento Mila euro per acquistare altri due bus elettrici. Perché non assume altri autisti visto che tanti sono andati in pensione? Pensa sempre di svendere il servizio a qualche privato, come se questo facesse le corse gratis. I pochi autobus al di fuori dell’orario delle scuole continuano a viaggiare sporchi e vuoti e le contrade continuano a essere sempre più isolate dal centro città. Un’altra passeggiata potrebbe farsela per visitare la palestra “Grillo” di piazza Marconi e dire perché ancora non è in funzione, a chi fa comodo? Non è normale questo disinteresse. Potrebbe visitare inoltre palazzo Fici e comunicare quando inizieranno i lavori per il museo del vino, chissà se sarà mai realizzato?

Potrebbe anche visitare palazzo Grignani e riferire alla cittadinanza che fine ha fatto il progetto con il relativo finanziamento di un milione e trecentomila euro. Potrebbe visitare il monumento ai mille e dire ai cittadini quando e se sarà mai riaperto. Tutti questi contenitori turistici- culturali entreranno mai in funzione? Questa estate i turisti cosa potranno visitare?

Quando si trova nei pressi dello stadio potrebbe informarsi se i lavori del parcheggio sono finiti, sembra di no, e quando i bus navetta entreranno in funzione, forse mai con questa amministrazione. Nelle città europee continuano a costruire parcheggi alla periferia dei centri storici, per rendere questi più vivibili, più sicuri e meno inquinati. Invito il sindaco a farsi queste e altre passeggiate per rendersi conto di alcuni dei problemi della città e cercare di risolverli, senza pensare sempre a nuovi gruppi politici, a nuovi assessori, tanto non saranno questi a risolvere i problemi di Marsala. Non faccia tornare i soldi a Bruxelles, è il danno più grande che può fare ai cittadini marsalesi. Le opere vanno iniziate, finite, collaudate e aperte al pubblico. Non può continuare a dire che farà nel futuro più o meno prossimo, dopo oltre due anni di amministrazione non ci sono più scuse.

Alberto Di Girolamo

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