Focus a Catania: un percorso che vede coinvolte molteplici figure professionali per tutelare gli interessi di minori e incapaci
Fornire una strada in più per la tutela di un interesse privato e nel bene della collettività. È questo il focus della Riforma della volontaria giurisdizione, il tema del convegno che si è svolto stamattina – sabato 3 dicembre – al Palace Hotel, organizzato dal Consiglio Notarile dei Distretti riuniti di Catania e Caltagirone e l’Ordine degli Avvocati di Catania. Un’importante novità che entrerà in vigore a giugno 2023 e che riguarda in primis il Notariato: come recita la norma, infatti, il notaio rogante potrà rilasciare le autorizzazioni per la stipula degli atti pubblici e scritture private autenticate che riguardino un minore, un interdetto, un inabilitato o un soggetto beneficiario della misura dell’amministrazione di sostegno, ovvero aventi ad oggetto beni ereditari.Un doppio binario, dunque – che prevede la possibilità delle parti di rivolgersi al notaio o al giudice – che necessita di un confronto sul campo tra notariato, magistratura e avvocatura. «Quest’incontro è stato fortemente voluto per discutere dei vari aspetti della riforma, attraverso le prospettive delle differenti categorie professionali», ha spiegato il presidente del Consiglio Notarile Catania e Caltagirone Andrea Grasso, che ha coordinato i lavori. Il presidente del Consiglio Nazionale del Notariato Giulio Biino, presente nel capoluogo etneo ha affermato: «Si tratta di un cambiamento epocale, perché permette al Notariato di contribuire alla deflazione del sistema processuale italiano. Allo stesso tempo è un modo èer essere vicini alle comunità e per contribuire, con la nostra professionalità, a dare un sostegno che si può rivelare importante su tematiche sensibili. Non si tratta di un valore aggiunto alla singola categoria, ma di un’opportunità di collaborazione proficua tra le varie figure di professionisti nel bene della popolazione». «Questa tipologia di attività viene curata con attenzione all’interno del Tribunale perché incentrata sui cittadini, in molteplici campi che possono riguardare vendite o ripartizioni di beni ereditari. Tali istanze sono di grande rilevanza, anche se non coinvolgono parti contrapposte», ha sottolineato Francesco Saverio Maria Mannino, presidente Tribunale di Catania. Riflettori anche sull’aspetto del “bifrontismo” del Notariato, come ha evidenziato Filippo Pennisi, Presidente Corte d’Appello di Catania: «Il notaio rappresenta una figura professionale che si occupa di interventi sia privati che pubblici, questi ultimi sono prevalenti rispetto ai primi e tale riforma premia proprio l’aspetto pubblicistico di questa professione». «Questa nuova disciplina della materia – aggiunge Diego Barone, componente del Consiglio Nazionale Notariato – consente di liberare risorse nella Magistratura: il notaio rappresenta il naturale destinatario di alcune funzioni come unico sostituto del giudice nel compimento di determinate azioni, con ampie garanzie per le stesse». A parlare di “comunicazione efficace” è stato poi il notaio Giovanni Santarcangelo: «È importante che il notaio si assuma nuove responsabilità, come ha fatto sempre anche su altri fronti: bisogna che ci sia una buona interazione tra i vari uffici per un esercizio efficace delle funzioni». Sull’argomento è intervenuta anche l’avvocato Lucia Spampinato, che ha portato i saluti del Presidente Ordine Avvocati Catania Rosario Pizzino: «Occorre comprendere l’impatto che queste novità porteranno al sistema giustizia, tra cui la velocizzazione dei tempi per le autorizzazioni da sottoporre al giudice tutelare. Potrebbero, però, palesarsi alcune criticità su ipotesi di conflitto di interessi in situazioni di tutele, che saranno devolute direttamente al giudice tutelare». La centralità dell’incapace è stata messa a fuoco dal magistrato Rosario Maria Annibale Cupri: «Questi eventi servono per avere uno scambio di informazioni e per capire l’orientamento giurisprudenziale della riforma, al fine di garantire la salvaguardia dei soggetti fragili che hanno bisogno di protezione». «Non è possibile pensare a una norma di questo genere senza cercare di comprendere a fondo le situazioni complesse che riguardano la figura dell’interdetto e dell’amministratore di sostegno, avendo come obiettivo finale la tutela della persona con infermità», ha sostenuto Giovanni Di Rosa, Ordinario Diritto Civile UNICT. Il convegno è proseguito nel pomeriggio moderato dal già presidente del Consiglio Nazionale del Notariato Giancarlo Laurini, alla presenza del presidente della Cassa Nazionale del Notariato Vincenzo Pappa Monteforte e dei già presidenti Prospero Mobilio, Mario Mistretta, Giambattista Nardone e Francesco Attaguile, quest’ultimo ha ricevuto un riconoscimento particolare alla carriera.