Oreste Lauria portavoce dei tirocinanti dell’avviso 22 della regione siciliana.
Abbiamo esaurito la speranza verso le istituzioni della politica regionale siciliana.
Siamo giunti all’ultima settimana di campagna elettorale prima delle elezioni del 25 settembre, e ad oggi ancora nessuna risposta dal dipartimento lavoro sui decreti di pagamento per gli
ultimi quasi 300 tirocinanti rimasti senza retribuzione, e solo pochi sono stati pagati in parte, con acconti bimestrale.
Abbiamo sollecitato più volte, fatto diversi appelli agli organi competenti della regione Sciliana inviando innumerevoli reclami ma nessuna figura istituzionale o politica ci ha mai degnato di una risposta certa neanche l’Assessorato competente del governo Musumeci.
Gli ultimi tirocinanti non pagati, vogliono solamente ciò che gli spetta dall’assessorato regionale al lavoro.
Ogni giorno che passa, oltre ad perdersi la fiducia nella politica regionale siciliana molti si asterranno a votare per protestare contro una classe dirigente poco chiara e sempre più lontana dai bisogni
reali dei cittadini.
Ogni giorno vengono meno i diritti basilari e viene calpestata la nostra povera sicilia.
Tutti i candidati in campagna elettorale elargiscono a destra e a manca promesse di ogni genere, però nessuno di loro parla dei pagamenti e del futuro dei tirocinanti.
Abbiamo partecipato a
questo bando regionale per poi essere assunti, ma purtroppo gli tirocinanti sono rimasti senza pagamenti e quasi tutti senza speranza in un futuro lavorativo.
Vogliamo una politica nuova, attenta ai giovani, che crei occasioni occupazionali e non politiche disfruttamento legalizzato che favoriscano solo le aziende.
Vogliamo politiche attive del lavoro che creino reale opportunità finalizzate all’assunzione e non a creare benefici e manodopera a costo zero per le aziende e gli enti pubblici accreditate con la regione Siciliana.
Siamo stanchi delle solite promesse politiche elettorali, dei soliti deputati uscenti e delle solite richieste di voto.
Noi tirocinanti Siciliani ci sentiamo presi in giro e siamo senza un vero interlocutore istituzionale che abbia avuto il buon senso di ascoltarci negli anni passati, nonché meno oggi a ridosso del voto.
In sintesi e per l’ennesima volta noi chiediamo e vogliamo risposte immediate e soluzioni che gettano la parola fine a questo calvario dei pagamenti e che soprattutto predispongano la possibilità di un futuro lavorativo concreto e dignitoso, in modo che questo tirocinio formativo sia davvero servito a qualcosa e non a sancire l’ennesimo fallimento della politica regionale.