L’Asp di Palermo ha vinto il premio “Best Insanitas”. Si tratta del riconoscimento, ideato dall’associazione culturale In Sanitas, riservato alle migliori pratiche nella sanità siciliana. La consegna dei premi si è tenuta al teatro Santa Cecilia di Palermo e a condurre l’evento è stata Stefania Petyx. “Una serata perfetta per celebrare il meglio della sanità siciliana – ha detto la Petyx – Questo è un evento che dà speranza, che racconta la sanità siciliana, un mondo così complesso ma da cui emergono storie da ricordare per sempre”.
“Otto anni fa ideai il giornale online Insanitas, che poi dal 2016 si è concretizzato- ha affermato il giornalista Filippo Pace – Ora inizia per noi una nuova sfida, Best Insanitas. Siete tutti vincitori, indipendentemente da chi sarà premiato e salirà su questo palco. Volevamo raccontare alcuni esempi del meglio della sanità siciliana e ci siamo riusciti”.
“Ci siamo accorti, pur raccontando spesso quello che non funziona che, invece, c’è una sanità siciliana che sta vivendo un percorso di crescita straordinario – ha detto il direttore del giornale insanitas.itMichele Ferraro – L’idea del premio nasce dalle lettere che ci inviano alla redazione decine di pazienti in cui raccontano dei buoni esempi del mondo medico siciliano. E, se devo essere sincero, non è ci aspettavamo una tale partecipazione”.
Alla redazione, infatti, sono arrivate 108 candidature. La giuria del premio, presieduta da Paolo Pirrotta, presidente dell’associazione In Sanitas e composta da Daniela Bianco (direttore healt care unit di European House Ambrosetti), Anselmo Campagna (direttore generale dell’istituto ortopedico Rizzoli di Bologna), Paolo D’Ancona (primo ricercatore dell’istituto superiore di sanità), Carlo Picco (direttore generale dell’Asl città di Torino), Giusi Spica (giornalista di Repubblica) e Michele Ferraro (direttore di insanitas.it), ha dovuto faticare, e non poco, per individuare i 42 finalisti candidati alle dieci categorie dei premi Top Insanitas (Chirurgia, comunicazione, emergenza urgenza, innovazione tecnologica, lotta contro il Covid, medicina del territorio, prevenzione, ricerca scientifica, telemedicina e umanizzazione delle cure).
“Questa serata è sicuramente un successo – dice Paolo Pirrotta, presidente dell’associazione culturale In Sanitas – Ricevere ben 108 best practice è stato davvero inaspettato e ha “costretto” la giuria a un duro lavoro di selezione. Ma abbiamo visto, leggendo i racconti delle candidature, di quanto entusiasmo ci sia tra gli addetti ai lavori della sanità siciliana. Un entusiasmo che traspare e che avete comunicato alla commissione che ha analizzato i lavori. Lo sforzo che dobbiamo fare è quello di far avvicinare ancora di più i cittadini a questo mondo”.
I dieci premiati “top Insanitas”, ossia quelli che hanno ricevuto il premio nella singola categoria sono: Chirurgia – Arnas Civico di Palermo, per il trattamento con Hipec della carcinosi peritoneale da neoplasia ovarica; Comunicazione – Arnas Garibaldi di Catania per il film “Io&Freddie, una specie di magia”; Emergenza Urgenza – Villa Sofia/Cervello di Palermo, per l’attività del Trauma Center; Innovazione tecnologica – Asp di Ragusa per il progetto Connected Care; Lotta contro il Covid – Policlinico Rodolico/San Marco di Catania per l’ambulatorio pediatrico post-Covid; Medicina del territorio – Asp di Agrigento, per l’attività della banca del sangue cordonale di Sciacca; Prevenzione – Asp di Palermo per gli open day itineranti della prevenzione; Ricerca scientifica – Policlinico Giaccone di Palermo, per l’innovativa terapia cellulare nel trattamento del linfedema; Telemedicina – Ospedale Cannizzaro di Catania per il progetto di monitoraggio degli scompensi cardiaci; Umanizzazione delle cure – Ismett di Palermo per la rivalutazione del programma di fiosioterapia preoperatoria in chirurgia toracica.
Tra i dieci vincitori delle singole categorie del premio, la commissione ha poi assegnato il premio assoluto “Best Insanitas” al miglior progetto ricevuto. Al terzo posto un ex aequo tra il Policlinico Giaccone di Palermo e il Policlinico Rodolico San Marco di Catania; al secondo posto l’Asp di Ragusa; mentre al primo posto il premio all’Asp di Palermo per gli Open day della prevenzione. A ritirare il premio Daniela Faraoni, direttore generale dell’Asp 6, visibilmente emozionata: “Sono stati anni durissimi per il nostro settore – dice – ed è stato davvero difficile conciliare la nostra resistenza fisica con i bisogni della gente. Noi, nonostante il Covid, non ci siamo mai fermati e ci siamo impegnati per far arrivare la nostra istituzione ovunque ce ne fosse bisogno, come principio universale delle cure. Riuscire in questa impresa non è stato facile, ma ce l’abbiamo fatta. A chi dedico il premio? Alla mia regione servita da persone che credono nel loro lavoro”.
“Questo evento ha portato alla ribalta uno spaccato della complessa realtà sanitaria siciliana che sottolinea la presenza di numerose eccellenze del territorio e rappresenta, non solo un efficace momento di promozione della salute, ma soprattutto, un utilissimo momento di condivisione e confronto tra i nostri operatori sanitari – medici, infermieri, psicologi, assistenti sanitari, personale amministrativo – sulle migliori pratiche attualmente disponibili nelle diverse aziende sanitarie ed ospedaliere della regione – ha detto Daniela Segreto, responsabile dell’Ufficio speciale Comunicazione dell’assessorato regionale alla Salute – È una verifica sul campo della qualità dei servizi così come viene percepita dagli utenti, con particolare riferimento alle condizioni generali di degenza, i servizi e le prestazioni sanitarie”.
Alla best practice vincitrice del premio assoluto sono andati anche 5 mila euro messi in palio dall’organizzazione per il vincitore assoluto di Best Insanitas. Una menzione speciale è stata consegnata agli ospedali Cannizzaro e Policlinico Rodolico – San Marco di Catania per il primo trapianto di utero effettuato in Italia, nel 2020. La serata è stata anche l’occasione per fare beneficenza. L’associazione In Sanitas e Stefania Petyx hanno devoluto delle somme all’Associazione Internazionale Volontari Laici e ad una casa famiglia palermitana.