Il mondo della scuola e dell’edilizia scolastica a Marsala continua a non aver pace.
Non è una novità che a Marsala ci siano problemi nelle scuole di ogni ordine e grado. È sempre stato così, ma non ci aspettavamo certo che l’estate 2022 potesse diventare l’anno orribilis per gli istituti lilibetani.
Già con l’inizio dell’anno solare, avevamo avuto le prime avvisaglie. Ma oggi, a ridosso del nuovo anno scolastico e con le iscrizioni in corso, la questione sta decisamente degenerando. Ad accendere nuovamente la miccia, alcune dichiarazioni del commissario del Libero Consorzio dei comuni di Trapani Raimondo Cerami, il quale, riferendosi all’edilizia scolastica e l’organizzazione degli istituti superiori di Marsala delinea un quadro alquanto preoccupante. Nelle sue dichiarazioni, ampiamente discusse e commentate, sia dalla politica (Consiglio comunale del 7 luglio), che in rete, si evidenziano degli aspetti definiti da alcuni illogici.
Il commissario nello specifico afferma di avere già le idee chiare, peccato che non possano dire lo stesso i suoi interlocutori.
Secondo la ricostruzione di Cerami infatti, si evincerebbe che si stia preparando un vero e proprio spezzatino, ma cerchiamo di fare ordine:
Tanto per iniziare, le aule dell’Istituto Commerciale di Marsala, verrebbero trasferite nei locali della Facoltà di enologia all’interno dell’Istituto Agrario di Marsala. Ciò ovviamente, causerebbe lo spostamento della stessa facoltà, che verrebbe spostata nei locali del Convitto audiofonolesi di Marsala, che verrebbe quindi dismesso. E’ qui già la prima anomalia. L’Istituto audiofonolesi dato già per chiuso dal Libero Consorzio in realtà, non è detto che venga dismesso. E proprio in questi giorni infatti si stanno attivando anche le sigle sindacali per scongiurare ciò.
L’Istituto Abele Damiani verrebbe quindi spezzettato, con una quindicina di classi, che verrebbero spostate in altri locali non meglio definiti da prendere in affitto. E’ qui la seconda anomalia, visto che c’è tutto questo interesse a traslocare la facoltà di enologia, non sarebbe più logico trasferire in questi locali l’Istituto Abele Damiani?
Anche perché, da un lato si potrebbero risparmiare i soldi del trasferimento dei laboratori dell’Istituto, evitando di causare enormi disagi agli studenti.
Il Commerciale in tutto ciò, verrebbe comunque spezzettato, con gli uffici amministrativi e alcune aule in via Fici.
A questo punto ci viene da chiedere, ma non sarebbe stato il caso di convocare un tavolo di concertazione con i rappresentanti degli istituti per trovare le soluzioni più adeguate?
Perché nessuno si è consigliato con i relativi Consigli di Istituto, che sarebbero tra l’altro più qualificati per comprendere le esigenze e i disagi degli stessi?
Secondo un parere comune quindi, la vicenda sarebbe stata presa sottogamba. Il tutto comunque a discapito di studenti e operatori.
Da oltre quarant’anni l’Agrario e il Commerciale vivono continui disagi, e oggi aimè, si rischia di peggiorare la situazione.