L’appello è partito dal Cilento, da un gruppo di volontari “stanchi di recuperare cani e gatti in strada, tra l’indifferenza delle istituzioni preposte al controllo del territorio”. I volontari hanno affidato alle pagine di Change.org il loro sogno di “vedere le strade del sud prive di randagi denutriti e malati, cani padronali detenuti a catena, maltrattati, liberi di accoppiarsi e sfornare cuccioli a ripetizione”; per questo, hanno lanciato una petizione che in sole 2 settimane ha superato le 25mila firme.
La loro richiesta alle Istituzioni è “solo che vengano applicate le norme vigenti”, e nello specifico il “censimento anagrafe canina in ogni comune cilentano, da effettuarsi con l’aiuto delle forze civiche a sostegno di quelle municipali”, “l’obbligo di microchippatura di tutti i cani presenti su ogni singolo territorio comunale” e “controlli serrati, soprattutto nelle periferie, al fine di individuare eventuali cani padronali vaganti, procedendo alla microchippatura immediata e all’inflizione delle multe pecuniarie per malgoverno di cane di proprietà”.
“Se, come al solito, nulla cambierà inoltreremo denuncia alla procura della repubblica e gli inadempienti saranno perseguiti penalmente”, concludono gli autori della petizione. “Chiediamo formalmente a sindaci, polizia municipale, ASL, funzionari delle regioni del Sud di intervenire immediatamente, al fine di arginare il fenomeno del randagismo.”
- “Sono stato al sud e il randagismo è a che una questione di sicurezza”, ha scritto Mario P. come ragione per la sua firma;
- “Perché siamo stanchi di vedere queste povere anime morire”, scrive Lucia F.;
- “Perché non è possibile che esseri che non hanno colpa siano maltrattati, patiscano la fame la sete, o finiscano in canili dove per loro è la fine della vita” (Giuseppina F.)
- “Ci tengo che non ci siano più animali domestici a bighellonare in giro: per la loro incolumità, per la sicurezza delle persone e della Natura selvatica” (Gabriele P.).
LINK ALLA PETIZIONE: Change.org/StopRandagismoAlSud