mercoledì, Novembre 20, 2024
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Caro gasolio, Liparoto: “Intervengano governo nazionale e Regione Siciliana”

“L’aumento del costo dei carburanti e delle materie prime ad
esso correlate stanno amplificando le difficoltà che limitano fortemente
le capacità  competitive delle aziende agricole siciliane. Sono problemi
che necessitano di interventi immediati da parte del governo nazionale e
regionale come l’azzeramento delle accise e la sterilizzazione dell’iva
sul carburante agricolo e strutturali capaci di sostenere il recupero di
competitività delle aziende nei mercati”. Lo dichiara Elisabetta
Liparoto, responsabile regionale Pari Opportunità della DC Nuova.

“Auspico che quanto detto ieri dal ministro delle Politiche agricole
alimentari e forestali, Stefano Patuanelli, venga attuato in breve
termine. Il ministro ha riferito che sono stati stanziati ulteriori 20
milioni di euro in favore delle imprese della pesca e dell’acquacoltura,
mediante sovvenzioni dirette agli operatori del comparto a fronte del
caro energia. Non vorrei – continua – che tutto ciò si perdesse nei
meandri della solita burocrazia. Bisogna fare presto: urge mettere un
tetto ai prezzi di benzina e diesel e togliere le accise. Solo così
possiamo sostenere i consorzi e le associazioni che promuovono e
valorizzano i nostri prodotti tipici agroalimentari. Bloccare l’aumento
continuo dei costi dei prodotti alimentari deve avere la priorità da
parte dei politici perché come sappiamo tutti il caro vita si ripercuote
nelle tasche di tutti”.

“È sotto gli occhi di tutti che il caro gasolio sta producendo effetti
drammatici sia per le imprese che per i lavoratori ed è necessario,
pertanto, porre attenzione al dramma sociale che potrebbe scaturire da
questa situazione, considerando che – prosegue – il trend negativo
dell’economia italiana e l’aumento vertiginoso del prezzo del petrolio,
che ha fatto lievitare enormemente i costi di produzione, stanno
mettendo in ginocchio il settore agricolo, la pesca e le imprese,
determinando un ulteriore calo dei redditi. I provvedimenti del governo
nazionale messi in campo per fronteggiare il caro petrolio devono
trovare soluzioni immediate”.

“L’agricoltura che per il rialzo vertiginoso del prezzo del greggio paga
un prezzo doppio: il costo del carburante che alimenta le macchine
agricole e quello indiretto sull’aumento del costo delle materie prime
derivate del petrolio, tra cui antiparassitari, concimi e plastiche di
copertura. Il caro gasolio ferma anche i pescherecci italiani, i quali –
prosegue – chiedono aiuti concreti di fronte alla corsa inarrestabile
del prezzo del carburante, raddoppiato nel giro di pochi mesi, che sta
mettendo a dura prova l’attività dei pescatori già provati dalle norme
europee per la riduzione dello sforzo di pesca che riducono sempre più
le giornate in mare. Tutte le economie industriali e le famiglie
dipendono fortemente dal petrolio, per il proprio fabbisogno
energetico”.

“Questa nostra dipendenza nei confronti del petrolio è superiore alla
media, con impatti più pesanti in termini di costi delle imprese e di
spesa delle famiglie. L’escalation dei prezzi internazionali del
greggio, sembra divenuta inarrestabile anche a causa del conflitto
bellico tra Russia e Ucraina. Ecco perché – conclude – la questione va
posta immediatamente all’attenzione dei Governi regionali e nazionale”.

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