Secondo le indicazioni dell’OMS, la Medicina di Genere è lo studio dell’influenza delle differenze biologiche (definite dal sesso) e sociali, economiche e culturali (definite dal genere) sullo stato di salute e di malattia di ogni persona.
La Medicina di Genere pertanto è fondamentale per conoscere le differenze tra i generi riguardo l’insorgenza di molte malattie, il loro decorso e la risposta terapeutica. Inoltre permette di identificare screening appropriati in base al sesso e alla fascia d’età.
Ad occuparsi in maniera approfondita del tema è la Fidapa Porto dell’Etna, presieduta dalla dott.ssa Piera Bonaccorsi, che ha organizzato il convegno distrettuale “Diagnosi e Cure, quando il genere fa la differenza”, in collaborazione con 10 sezioni della provincia di Catania (Acireale, Belpasso, Bronte, Catania Riviera dei Ciclopi, Giarre Riposto, Misterbianco, Motta Sant’Anastasia, Paternò, San Giovanni La Punta, Sant’Agata Li Battiati), con il patrocinio dell’Ordine dei Medici di Catania e dell’Associazione Italiana Donne Medico.
“Il Ministero della Salute, con la legge 3/2018 (c.d. Decreto Lorenzin) – ha dichiarato la presidente della Fidapa Porto dell’Etna, Piera Bonaccorsi – ha predisposto un piano per l’applicazione e la diffusione della medicina di genere nel territorio nazionale. Tale piano si propone la reale applicazione di un approccio di genere in Sanità nelle 4 aree di intervento: prevenzione, diagnosi e cura; ricerca e innovazione; formazione e aggiornamento professionale; comunicazione ed informazione. Seguendo le indicazioni della task force nazionale Salute, abbiamo ritenuto approfondire questo importante tema che getta le basi per quella che sarà la medicina del futuro”.
L’incontro, che si è tenuto nel Salone del Vascello del comune di Riposto, ha visto la partecipazione della presidente nazionale Fidapa BPW Italy, dott.ssa Fiammetta Perrone; della presidente del Distretto Sicilia, avv. Carmela Lo Bue; della dott.ssa Antonella Di Stefano, presidente dell’Associazione Italiana Donne Medico di Catania, della dott.ssa Elisa Battaglia, componente del consiglio dell’Ordine dei Medici del capoluogo etneo.
Il sindaco di Riposto, Enzo Caragliano, nella qualità di medico, ha sottolineato come “medicina, ricerca sperimentale e farmacopea hanno sempre avuto un’impostazione androcentrica. Negli anni, studi scientifici, condotti prevalentemente su soggetti maschili – ha affermato il sindaco – hanno dimostrato che i risultati sul genere femminile non sono sovrapponibili per vari fattori, compresi quelli strutturali e funzionali di alcuni organi”.
Tra i relatori, il dott. Angelo Tarascio, direttore UOC Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Caltagirone, ha spiegato ai presenti cosa si intende per Medicina di Genere attraverso numerosi esempi; la dott.ssa Elisabetta Lombardo, dirigente medico di Medicina Interna del Policlinico-San Marco (Ct), si è soffermata sulle patologie cardiovascolari negli uomini e nelle donne, e le differenze in termini di cause, manifestazione, cura e prevenzione della malattia. La dott.ssa Patrizia Barone, responsabile del Centro Malattie Rare Reumatologiche del Bambino presso il Policlinico-San Marco, ha parlato dell’incidenza di Ambiente e Genere sull’aumento di tali malattie, sia negli adulti che nei bambini. Infine la dott.ssa Caterina Gagliano, dirigente medico UOC Oculistica del Policlinico-San Marco, ha analizzato le differenze dell’apparato visivo, a partire dalla cosmetica fino alle patologie oculari.
In definitiva tutti i relatori hanno sottolineato come un approccio di genere permetta quindi cure personalizzate e più appropriate, considerando nella valutazione delle patologie e della loro gestione, oltre al sesso biologico, l’identità di genere, l’età, il livello culturale, le condizioni sociali ed economiche del paziente.
“Di recente – ha aggiunto la presidente Bonaccorsi – l’Asp di Catania ha firmato un protocollo d’intesa con l’Arcigay . Anche questo protocollo è in linea con l’equità di accesso alle cure con i principi dell’appropriatezza, in una prospettiva di medicina di genere, e dei diritti fondamentali dell’uomo, che tengano conto delle specifiche esigenze di screening, prevenzione diagnosi e cura anche della comunità LGBT”.
Grande soddisfazione è stata espressa dalla presidente nazionale Fidapa, Fiammetta Perrone, e del Distretto Sicilia, Carmela Lo Bue, per la levatura scientifica del convegno, annunciando la pubblicazione degli atti congressuali in un libro, oltre che la realizzazione di un progetto sulle malattie reumatiche infantili.