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Palermo: Rhizome Cities “Un ponte tra Europa ed Africa”

Orlando “conferma del valore e la capacità di accoglienza, dialogo e cooperazione di Palermo e del ruolo in generale di Sindaci, città e società civile”

Dialoghi intercontinentali per politiche nuove di inclusione e di scambio tra municipalità Europee e dell’Africa 

 Palazzo Comitini   3 giugno 2022 /9.00-13.00 Casa Professa 15.00-17.00

Yvonne AkiSawaerr, (Sindaca di Freetown- Sierra Leone) Jean Louis Moulot, (Sindaco di Gran Bassam – Costa d’Avorio) Roago Antoine Sawadogo ( fondatore del LaboratoireCitoyennetes -Burkina Faso) NajalaNyabola (autrice del libro Digital Democracy ed importante analista politica dell’africa subsahariana) Samuel Simango (Direttore del centro Disastri Ambientali della municipalità di Beira – Mozambico), questi sono solo alcuni degli ospiti in arrivo a Palermo il 2 e 3 Giugno per il progetto Rhizome Cities.

Rhizome Cities è il nome del programma coordinato da Fondazione Studio Rizoma e la Città di Palermo in collaborazione con la città di Atene, Bergamo, Braga, Duesseldorf, Mannheim, Marsiglia, Montpellier, Reggio Calabria e sostenuto dalla Commissione Europea. Il progetto è volto a creare un dialogo migliore e costruire reti politiche tra città europee e africane e mira a raggiungere concreti obiettivi nel campo politico-sociale come nuovi modelli di integrazione, cooperazione e economia così come per il tema della restituzione che riguarda il patrimonio culturale e archeologico ma anche immateriale come la lettura storica dei rapporti tra i continenti. 

“La Commissione Europea approvando il progetto ‘Rhizome Cities’ ha riconosciuto la città di Palermo capofila per il dialogo tra città europee e città africane”, ha detto il Sindaco di Palermo,Leoluca Orlando. “Ed è l’ulteriore conferma del valore e la capacità di accoglienza, dialogo e cooperazione di Palermo e del ruolo in generale di Sindaci, città e  società civile per realizzare concretamente veri e propri processi di pace e di sviluppo in alternativa a guerre, contrasti, discriminazione e povertà e le loro conseguenze come cambiamento climatico e fenomeni criminali. Sono consapevole che questo è un ulteriore passo di un cammino che anche grazie a questo primo incontro fra realtà locali, imprenditori, artisti e scienziati dei due continenti potrà proseguire e rafforzarsi in futuro.”

 “La Fondazione Studio Rizoma ha scelto di portare la propria sede a Palermo per contribuire a rendere la città un punto di riferimento internazionale negli scambi tra Europa e Africa. Con questo progetto compiamo un primo passo concreto in questa direzione” conclude Lorenzo Marsili Presidente di Fondazione Studio Rizoma.

Rhizome Citiesè quindi un processo lungo 18mesi che parte da Palermo ancora una volta pronta a raccogliere la sfida divenendo capofila di un progetto che mira a costruire una narrazione diversa nel rapporto tra migranti e municipalità dei due continenti dove l’obiettivo è raccogliere ed elaborare le criticità del nostro particolare momento storico ed insieme creare una rete dove poter costruire nuovi modelli di inclusione e di scambio paritario.  Da qui l’esigenza di sperimentare nuovi approcci per collegare i nostri cittadini e le comunità migranti con i propri paesi di origine. Tre sono le aree di azione individuate nelle quali rappresentanti municipali, attori culturali e società civile di tutta Europa e del continente africano si confronteranno a partire dal 2 al 5 giugno a Palazzo Comitini:

1. “Sulla restituzione” – un programma di dibattito e scambio culturale che parte dall’attuale dibattito politico sulla restituzione del patrimonio culturale e coinvolge artisti, ricercatori e attivisti provenienti dall’Africa e dall’Europa, introducendo una nozione più ampia di restituzione, che può riferirsi al patrimonio materiale e immateriale così come alle risorse naturali, pratiche e interventi artistici e politici decoloniali che hanno il potenziale di trasformare le relazioni tra Europa e Africa.  Il programma completo dell’iniziativa è disponibile al seguente link: https://bit.ly/3lTtUGL 

 2. “Nuovi modelli di cooperazione” – Spazi di scambio civico direttamente realizzabili che riuniscono gruppi della società civile, imprenditori culturali e sociali delle città europee e africane partecipanti per un apprendimento tra pari con un’attenzione particolare alle pratiche delle organizzazioni gestite da migranti e con l’obiettivo di presentare e sviluppare modelli innovativi di cooperazione e scambio transcontinentale che possano superare gli squilibri esistenti tra i partner europei e africani e favorire collaborazioni vantaggiose per tutti tra la società civile, le ONG e le imprese sociali europee e africane. 

3. “Reti politiche” – Lavoreremo per iniziare a costruire legami tra i rappresentanti delle municipalità europee e africane e per trasformarli in una rete strutturata, nonché di legami tra i rappresentanti dei movimenti sociali e dei gruppi di attivisti europei e africani. Questo programma immaginerà aree concrete di cooperazione municipale e attivista tra città e gruppi sociali europei e africani, anche sulle questioni della restituzione e del sostegno a forme innovative di cooperazione della società civile sviluppate dalle altre due aree del nostro programma.  

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