domenica, Novembre 24, 2024
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Ospedali di Marsala e Mazara, avviato graduale ritorno alla normalità tenendo alta l’attenzione: a Marsala riattivato il reparto di Cardiologia

Per fronteggiare l’emergenza pandemica la Direzione dell’ASP di Trapani ha attuato un piano di parziale riconversione dei presidi ospedalieri “Abele Ajello” di Mazara del Vallo e “Paolo Borsellino” di Marsala in Covid Hospital.

Il Piano, realizzato gradualmente in relazione all’evoluzione dell’epidemia sul territorio, ha consentito l’attivazione, a più riprese, di 189 posti letto dedicati ai pazienti covid modulati in base all’intensità di cura e così organizzati:

  • Presidio ospedaliero Marsala n. 142 posti letto, di cui 36 di terapia intensiva
  • Presidio ospedaliero di Mazara del Vallo n. 32 posti letto di isolamento ordinario covid
  • Presidio di Salemi n. 15 posti letto di RSA covid

La rete ospedaliera provinciale ha garantito l’assistenza a circa 2000 ricoverati covid, mantenendo comunque una buona operatività dei servizi clinici ordinari per le altre patologie.

La rete ospedaliera, costituita da vari presidi ospedalieri non distanti tra loro, ha rappresentato infatti un punto di forza, consentendo di riorganizzare le attività cliniche sui vari presidi ospedalieri provinciali; in questo modo è stato possibile durante la pandemia garantire le prestazioni per le patologie non covid anche se in misura ridotta e se, per alcune di esse, ci si è dovuti spostare in un ospedale di un’altra città della provincia.

Per quanto riguarda il presidio di Marsala, interessato dal maggior numero di posti letto covid ed unico presidio provinciale ad ospitare servizi ad alta intensità di cura (sub intensiva e terapia intensiva covid), si segnala che grazie alla rigorosa separazione dei percorsi interni, ha continuato – anche durante le fasi più acute della pandemia – ad erogare molteplici servizi e prestazioni di ricovero non covid: sono rimasti operativi il Punto nascita, la Ginecologia, la Pediatria, il Pronto soccorso, la Nefrologia con dialisi, per una fase anche la Cardiologia; inoltre sono state potenziate le apparecchiature diagnostiche, di laboratorio e radiologiche, tra tutte si segnala l’acquisizione di una seconda apparecchiatura TAC, 128 slices, unica in tutta l’azienda.

In relazione al trend di lenta diminuzione della pandemia sul territorio, l’azienda di Trapani sta realizzando un percorso graduale e proporzionato di ritorno alla normalità degli assetti organizzativi dei propri presidi ospedalieri.

Sul fronte delle ospedalizzazioni covid, anche in provincia si sta registrando una lenta ma progressiva riduzione; oggi si registrano 48 pazienti covid ricoverati nei presidi ospedalieri del Trapanese, di cui 4 in RSA, 36 in degenza ordinaria, 8 in sub intensiva e nessuno in terapia intensiva.

Con l’ultima ondata si è aperto uno scenario differente e pertanto l’Azienda ha pianificato un approccio clinico ed organizzativo mirato.

Come noto, infatti, la fase attuale della pandemia è caratterizzata da un’alta diffusione sul territorio ma una sintomatologia meno grave rispetto alle precedenti ondate. Inoltre, rispetto alle fasi precedenti, sta cambiando la tipologia di paziente ospedaliero: infatti circa la metà dei pazienti ospedalizzati positivi al covid non ha sintomatologia polmonare ma è ricoverata per altre patologie acute. Sono ricoverati cioè non per il covid ma con il covid.

Questo fenomeno impone un cambiamento del modello di cura e uno sforzo organizzativo maggiore in quanto si devono creare all’interno degli ospedali tre percorsi clinici separati, pazienti ordinari, pazienti covid con sintomatologia polmonare e pazienti positivi asintomatici covid con altre malattie concomitanti.

Alla luce di tale evoluzione, l’azienda ha avviato nelle scorse settimane un programma che prevede la creazione nei vari presidi ospedalieri provinciali di percorsi ed aree di ricovero differenziate per le predette tipologie di pazienti.

In base a tale programmazione, sono stati attivati nel presidio ospedaliero di Trapani 4 posti covid dedicati all’Ostetricia e Ginecologia e sono in fase di attivazione nei presidi ospedalieri provinciali reparti multidiciplinari per pazienti covid asintomatici.

Per quanto riguarda l’ospedale di Marsala, il percorso di ritorno alla “normalità” è in fase di attuazione:

  • dal 18 maggio 2022 è stato riattivato il reparto di Cardiologia-UTIC nelle scorse settimane sono state riallestite due sale operatorie per l’attività ordinaria e contiamo di riprendere l’attività chirurgica non covid entro la prima settimana di giugno.

Per far fronte all’emergenza, è stato necessario durante le varie fasi della pandemia riorganizzare servizi e discipline, non solo di Marsala ma di tutta l’Azienda, trasferendo da un presidio all’altro personale e reparti.

Tutti i presidi ospedalieri provinciali, anche quelli che non hanno ospitato reparti covid, in particolare quelli di Trapani, Castelvetrano ed Alcamo, hanno infatti dato il loro contributo in termini di risorse professionali, con reparti trasferiti e/o accorpati, ad esempio la Pneumologia di Trapani trasferita temporaneamente a Marsala, la Neurologia di Mazara del Vallo trasferita temporaneamente a Castelvetrano, l’Urologia di Marsala trasferita temporaneamente a Mazara del Vallo, le cardiologie e le anestesiologie di tutti i presidi fortemente ridimensionate per dare supporto ai reparti covid.

Guardando al lavoro fatto negli ultimi due anni, la direzione aziendale rinnova la gratitudine a tutti i colleghi, sanitari in primis, per il gran lavoro svolto, sul territorio, nei presidi ospedalieri e nei centri vaccinali.
Rinnova inoltre, l’impegno alla valorizzazione e allo sviluppo della rete ospedaliera della provincia che deve puntare sempre più sulla creazione di poli di eccellenza, diversificando le attività tra ospedali, mettendo insieme la casistica ed investendo in tecnologie.
Vanno abbandonate logiche di contrapposizione tra territori e tra ospedali provinciali, costruendo percorsi assistenziali in una logica di “rete” in modo che i cittadini del trapanese possano trovare, magari non nell’ospedale più vicino ma comunque all’interno del territorio provinciale, servizi e prestazioni qualificate.

Solo così sarà possibile essere attrattivi professionalmente per i medici e il personale sanitario che rappresentano il capitale e la linfa vitale per lo sviluppo di ogni azienda sanitaria.

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