“In trent’anni è cresciuta la coscienza antimafia nella società, sono stati fatti passi in avanti sul fronte del contrasto con tanti arresti che hanno smantellato le cosche di diversi quartieri, ma ancora tanto c’è da fare per scardinare il potere mafioso, sul fronte della gestione dei beni confiscati, delle infiltrazioni mafiose e del contrasto alla corruzione. Il trentennale delle stragi è un momento di memoria, ma anche di impegno”. Ad affermarlo è il segretario generale Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana, annunciando la partecipazione del sindacato, come ogni anno con tutte le sue federazioni enti e associazioni, alle iniziative previste per il prossimo 23 maggio, quando ricorreranno i trent’anni dalla strage di Capaci in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, e gli agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro. All’iniziativa della mattina organizzata dalla Fondazione Falcone al Foro italico, sarà presente anche il segretario generale Cisl nazionale Luigi Sbarra. “La Cisl a tutti i livelli da sempre commemora le vittime di mafia, eroi silenziosi che si sono opposti con tutte le loro forze cercando di ribadire in ogni ambito i principi di legalità. Questo guida le nostre azioni quotidiane, perché soltanto liberando l’economia dall’oppressione mafiosa, il nostro territorio potrà rinascere. Giovanni, Paolo, tutte le donne e uomini della scorta, come tutte le vittime di mafia, ci hanno lasciato questa memoria: ogni No a tutte le forme di condizionamento è un passo in avanti in questa battaglia che lo Stato deve vincere non lasciando mai indietro nessuno. La pandemia ci ha reso più fragili, ed è proprio questo il momento in cui proprio lo Stato deve essere più presente soprattutto nelle periferie dove prevale il disagio sociale ed economico”.