Riflettori puntati sul tonno rosso, tra i comparti ittici italiani più redditizi con un business di quasi 150 milioni di euro.
Specie simbolo del Mediterraneo per 4 italiani su 5, come conferma un sondaggio di Fedagripesca Confcooperative, continua a fare gola in tutto il mondo e non solo in Giappone primo mercato di sbocco per il prodotto made in Italy.
Un pesce che parla di storia da meritare la nascita della prima Accademia del Tonno Rosso in Sicilia, che ha siglato un patto di collaborazione con la Regione per mantenere vive le tonnare.
Un’antica secolare tradizione siciliana che rischia di estinguersi, oggi luoghi di archeologia industriale dove il pesce veniva lavorato e poi esportato.
Tra le iniziative previste dall’Accademia il 2 maggio, in concomitanza con la Giornata mondiale del Tonno, convegni, seminari formativi, corsi di cucina, con un format tv su tradizioni e percorsi turistici per valorizzare queste attività di pesca. Obiettivo dell”Accademia è quello di rivolgersi ad aziende, scuola e università con progetti formativi ma anche a settori agroindustriali per aumentare le opportunità di diffusione e comunicazione, aprendosi al mondo della ristorazione, dell’ospitalità, del turismo e dell’artigianato.
Basti pensare che in Sicilia ci sono ben 80 aziende di trasformazione del pesce con centinaia di lavoratori.
Tra i vari progetti, rimasti nel cassetto per via del Covid, ricorda Fedagripesca, c’è anche la creazione della prima rotta del tonno rosso made in Italy, che da Carloforte in Sardegna, passa per Cetara e Marina di Camerota in Campania, per arrivare nel messinese, nella Sicilia orientale. Una strada di mare che tocca i poli di questa produzione di eccellenza per favorirne il consumo nelle tavole con ricadute positive per la trasformazione e il commercio ma anche per il turismo.