Prendiamo atto della solerzia da parte del presidente Musumeci, dei suoi assessori e nel nostro caso dell’assessore delle autonomie degli enti locali Zambuto, nel nominare i commissari nei comuni seguendo le procedute previste dalle leggi regionali e nazionali.
Ma continuiamo a non capire come invece possa persistere l’assenza evidente dello stato di diritto nelle tre Città Metropolitane siciliane, a causa di un’azione politico-amministrativa troppo superficiale e scadente, applicando provvedimenti con criteri diversi e difformi sulla nomina dei rispettivi commissari.
E’ inspiegabile come si possa passare dalla nomina del commissario straordinario della Città Metropolitana di Catania (12 febbraio 2022), a quella dei tre commissari del Comune di Messina di cui uno con competenza anche nella Città Metropolitana peloritana (22 febbraio 2022), sino alla permanenza in carica nell’assoluta normalità del sindaco metropolitano Orlando.
La classe dirigente regionale e nello specifico l’assessore Zambuto si rifiuta di capire, nonostante i diversi solleciti, che il potere politico, indipendentemente dello schieramento di appartenenza, non può e non deve essere esercitato in modo arbitrario e secondo posizioni personali, confondendo spesso la facoltà dall’obbligo.
Pertanto, alla luce delle gravi irregolarità riscontrate, senza linearità di comportamento e dell’agire politico, diffidiamo l’assessore Zambuto ad attivare immediatamente le procedure per la nomina dei commissari nelle città metropolitane di Palermo e Messina, seguendo il criterio regolare adottato nella Città Metropolitana di Catania, cercando di uniformarle e svincolarle dai rispettivi comuni, così come sancito in modo chiaro ed esplicito dalla sentenza della Corte Costituzionale.