Laura Tirri, 32 anni, di Rosolini, è morta dopo 18 giorni di agonia a seguito delle gravissime ustioni riportate nell’esplosione della bombola di gas lo scorso 7 marzo. Sembrava dunque un tragico quanto banale incidente domestico ma in realtà, si è scoperto che ad ucciderla sarebbe stata il compagno Sebastiano Iemmo. Si tratterebbe dunque dell’ennesimo, terribile, caso di femminicidio perpetrato da un uomo per liberarsi della propria compagna. La polizia di Siracusa ha fatto luce su questo omicidio e l’uomo è stato arrestato su richiesta del procuratore della Repubblica Francesco Paolo Giordano e del sostituto Salvatore Grillo con le imputazioni di omicidio, maltrattamenti in famiglia nei confronti di minorenne e incendio. Decisive per inchiodare Iemmo alle sue responsabilità sarebbero state le intercettazioni telefoniche. L’uomo infatti avrebbe confessato l’omicidio parlandone al telefono con la madre e con il figlio minore. Laura Tirri aveva riportato ustioni sul 40% del corpo ed era morta al Civico di Palermo.