“Come ministero abbiamo messo in campo risorse importanti e nella Politica agricola comune (Pac) il vino è un elemento centrale delle organizzazioni comuni di mercato.
Abbiamo poi investito 35 milioni di euro per la promozione e difeso con il voto recente in parlamento la necessità di non dire che il vino è un elemento nocivo a priori”. Così Stefano Patuanelli, ministro delle Politiche agricole, durante la conferenza stampa di presentazione di ‘Sana slow wine fair’, la fiera internazionale del vino che si svolgerà a Bologna dal 27 al 29 marzo.
“Ci siamo anche sulla battaglia contro il ‘Nutriscore’ – ha proseguito il ministro – che pretende di dare un colore al cibo. Non riesco davvero a capire dove sia la componente scientifica”. Secondo Patuanelli, la filiera del vino è importante non solo per la capacità di produrre ricchezza, ma anche per la valenza sociale “che va sostenuta e mantenuta nel concetto di filiera corta, un valore che permette alle economie di proteggersi nei momenti di difficoltà”. “Ci sono cose che non si misurano solo con i dati numerici – ha concluso il ministro – penso alla cultura dell’osteria, dello stare insieme e di come il vino rappresenti un tratto della cultura italiana. Penso che il 50% delle canzoni di Guccini, che è il mio cantante preferito, non esisterebbe senza le osterie”.