“Oggi Musumeci ha fatto una lista di cose che avrebbe già dovuto fare negli ultimi anni e non ha fatto.
Ha parlato di una crisi nella quale ha fatto tutto da solo: lui si è indignato per il pessimo risultato personale nella vicenda dei Grandi elettori; lui ha annunciato una crisi e poi lui ha detto che non c’era alcuna crisi; lui ha annunciato un rimpasto in Giunta e lui non ha fatto alcun rimpasto. Insomma, come si dice, non c’è stato niente.
Ma non credo che ai siciliani importi alcunché di tutto questo. I siciliani avrebbero condiviso l’indignazione del Presidente se questa fosse stata legata alle emergenze della Sicilia: la mancata riforma della forestale, la mancata riforma del sistema dei rifiuti, la mancata stabilizzazione sui rifiuti, la mancata approvazione, per il quinto anno consecutivo, del bilancio.
Potrei proseguire, ma di questi temi si parlerà in modo dettagliato martedì prossimo, con il sindaco di Messina on.le Cateno De Luca.
Cosa è avvenuto perché il Presidente cambiasse idea in modo così radicale nel giro di pochi giorni? Quale fatto importante per la Sicilia e i siciliani ha determinato che si passasse dalle dimissioni all’azzeramento della giunta, dall’azzeramento dal rimpasto, dal rimpasto al nulla assoluto?
La pandemia c’era prima e c’è tuttora; l’armonia interna maggioranza non c’era prima e non c’è adesso, tant’è vero che domani si voterà una mozione di censura ad uno dei suoi più fedeli collaboratori presentata proprio dalla sua maggioranza.
Nel 2017, il movimento di Sicilia Vera fu fra i primi a sostenere la sua candidatura ma ora siamo noi i primi a chiederle di dimettersi, per uscire da quella palude nella quale non è caduto ma si è tuffato e che non le consente più di fare alcunché di utile per la Sicilia.
Invece di continuare a galleggiare rassegni le dimissioni così da poter andare a votare in primavera ed evitare altri 8 mesi di agonia, in questa Sicilia che certamente con lei non è divenuta per nulla Bellissima, pur essendo la regione più bella d’Italia.”