Più di 1 italiano su 2 (55%) adotta a casa soluzioni per recuperare il cibo che resta sulla tavola, con una svolta green spinta dall’emergenza Covid che si manifesta con una maggiore attenzione alla data di scadenza dei prodotti, al maggiore riuso degli avanzi, alla lista della spesa su misura e alla preparazione di conserve in casa.
Lo indica un’indagine Coldiretti/Ixe,’ in occasione della Giornata nazionale di prevenzione contro gli sprechi alimentari.
In media nella spazzatura degli italiani, si rileva nell’indagine, finiscono attualmente quasi 31 chili di prodotti alimentari ogni anno, circa il 15% in più rispetto al 2021, per un totale di oltre 1,8 miliardi di chili. I dati dell’osservatorio internazionale Waste Watcher indicano che nell’ultimo anno è finito nella spazzatura delle famiglie italiane un valore di quasi 7,4 miliardi di euro e che, nonostante queste cifre, gli italiani risultano essere più virtuosi di russi, spagnoli, inglesi, tedeschi, canadesi e cinesi. Si stima, aggiunge la Coldiretti, che ogni anno nel mondo venga sprecato quasi un miliardo di tonnellate di alimenti, pari al 17% di tutti quelli prodotti.
Da quando è inziata la pandemia, comunque, i comportamenti degli italiani sono cambiati a partire dalla tavola con il recupero di riti come il cucinare, diventato anche un momento di aggregazione familiare. Il risultato, rileva la Coldiretti, è che quasi 2 italiani su 3 (64%) si sono improvvisati chef tra le mura domestiche e nel 31% delle case si preparano passate di pomodoro, conserve e marmellate. Contribuisce al taglio degli sprechi alimentari anche il ritorno della gavetta portata al lavoro da oltre 1 italiano su 2 (57%).
Per contrastare il fenomeno dello spreco, conclude la nota, 9 italiani su 10 (89%) ritengono che si debba potenziare l’educazione alimentare, a partire dalla scuola, e l’83% chiede di migliorare le indicazioni sulle etichette dei prodotti.