“Apprendiamo con sconcerto da La Sicilia che, a 5 mesi dalla consegna al Parlamento della relazione del comitato di esperti e a 3 mesi dall’annuncio del ministro dei Trasporti, Enrico Giovannini, sul nuovo cronoprogramma per decidere se e come realizzare il ponte sullo Stretto, ancora nulla si è mosso. Gli uffici del ministro, che hanno a disposizione dalla legge di Bilancio 2021 anche 50 milioni di euro per avviare l’iter, non hanno ancora affidato lo studio di fattibilità dell’opera che, ricordiamo è di fondamentale importanza per le prospettive di rilancio e di competitività della Sicilia, insieme con lo sviluppo di tutte le infrastrutture interne. All’indomani della esclusione del Ponte dai progetti previsti dall’Italia per il Pnrr, con una interrogazione parlamentare a Bruxelles ho avuto la conferma che si può comunque realizzare con fondi europei perché il collegamento tra la Sicilia e l’Italia continentale fa già parte della rete TEN-T e del corridoio Scandinavia-Mediterraneo. Adesso questa ulteriore perdita di tempo, annunciata dal ministro Giovannini, che rischia di far saltare il cronoprogramma del Ministero. Sembra quasi un ritardo voluto, come se a Roma alcuni non vogliano farsi carico di questa opera. Come il sottosegretario ai Trasporti siciliano, il cinquestelle Giancarlo Cancelleri, che a maggio aveva detto ‘dieci anni e vedremo il Ponte’ e nel frattempo ha ben pensato di rifilarci un falso treno ad alta velocità. Di questo passo, di anni, non ne basteranno 100 e la Sicilia continuerà a pagare lo scotto dell´insularità da sola”.
Così in una nota Annalisa Tardino, europarlamentare siciliana della Lega.