Giuseppe Tuzzolino aveva dichiarato di aver deciso di collaborare con la giustizia nel 2013, dopo essere stato minacciato dagli stiddari che lo accusavano di aver rubato soldi a Condello, boss della ‘ndrangheta, conosciuto come “Micu ‘u pazzu”. Da quel momento, era stato un fiume in piena, rivelando intrecci tra massoneria e mafia e l’intrecciato sistema delle concessioni edilizie e delle tangenti. Le sue dichiarazioni però, agli investigatori, sono sempre parse poco credibili,quando ha parlato sopratutto della una loggia segreta “Sicilia” e degli affari di Messina Denaro. Ora, Tuzzolino, 37 anni, è stato arrestato dalla procura di Caltanissetta in quanto ritenuto “propenso al mendacio e aduso a strumentalizzare il suo status di collaboratore di giustizia, non esitando con le sue menzogne a formulare gravissime accuse nei confronti di ignari soggetti che per loro sfortuna si sono trovati occasionalmente ad interagire con lui“. Avrebbe, insomma, deliberatamente parlato per danneggiare qualcuno a lui sgradito, sperando così in una vendetta. Il procuratore capo Amedeo Bertone, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, indagato per i reati di calunnia. Il sistema messo in atto dal presunto pentito sarebbe stato quello di partire da notizie accessibili a tutti, per poi tirare in ballo soggetti diversi e formulare così le accuse di corruzione e coinvolgimento mafioso. Tuzzolino è uno degli accusatori dell’ex presidente della regione Raffaele Lombardo che fu processato per concorso esterno in associazione mafiosa.