“Occorre varare un nuovo Piano di investimenti speciali per il rilancio della Sicilia, con particolare riferimento al territorio centro-meridionale, oggi particolarmente penalizzato da un grave gap infrastrutturale e da mancati investimenti del PNRR”.
È un grido d’allarme quello lanciato dai presidenti degli Ordini professionali degli Architetti PPC di Agrigento, Rino La Mendola; Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali di Agrigento, Maria Giovanna Mangione; Geologi Sicilia, Salvatore Talmi, consigliere; Geometri e Geometri Laureati di Agrigento, Silvio Santangelo; Ingegneri di Agrigento, Achille Furioso, Periti Agrari e Periti Agrari Laureati di Agrigento, Francesco Ciaccio; che questa mattina, a Casa Sanfilippo, hanno presentato il convegno sul tema ““Infrastrutture: quale futuro per la provincia di Agrigento e per la Sicilia centromeridionale?” in programma sabato, 30 ottobre prossimo, al teatro Pirandello.
“Serve un Piano – spiegano i Presidenti – che punti a dotare il territorio agrigentino di uno scalo aeroportuale raggiungibile in meno di un’ora; a una concreta misura dell’anello autostradale su strada gommata utile ai territori isolati, come quello agrigentino; a dotare il territorio regionale di una rete dell’alta velocità su strada ferrata che raggiunga anche la provincia di Agrigento; a potenziare i porti della Sicilia, con particolare attenzione alla fascia centromeridionale, affinché questi possano consentire l’attracco delle grosse imbarcazioni in transito nel Mediterraneo; a una concreta realizzazione del Ponte di Messina, infrastruttura fondamentale per richiamare nuovi investimenti per potenziare porti, strada ferrata e gommata”.
“Siamo profondamente delusi dal PNRR – afferma Rino La Mendola – che non riserva nulla di rilevante per Agrigento tagliata fuori dai grandi finanziamenti e collegamenti infrastrutturali. Con il convegno di sabato prossimo, puntando sulla operatività del governo regionale e sull’impegno del Sottosegretario alle Infrastrutture Giancarlo Cancelleri, chiederemo a Stato e Regioni un piano di investimenti speciali per la Sicilia e soprattutto per la Sicilia centro meridionale, che soffre in modo particolare un gravissimo e atavico gap infrastrutturale”.
“Il nostro territorio è stato dimenticato nei fondi del PNRR – dettaglia Maria Giovanna Mangione – In tal senso, la Rete delle Professioni Tecniche chiede una la realizzazione di quelle opere infrastrutturali che renda l’Agrigentino meno isola nell’Isola. La carenza, in taluni casi addirittura mancanza, di infrastrutture, ha un risvolto negativo nella nostra economia, anche e soprattutto per quanto riguarda il settore primario: agricoltura, zootecnia, selvicoltura, attività di protezione civile, … Adesso la necessità è di discutere tutti insieme con il senso di responsabilità civile, di un diritto e di un dovere che attivi un confronto Stato – Regioni”.
“In nostro obiettivo è spronare la deputazione regionale e nazionale – puntualizza Salvatore Talmi – affinché rimodulino i fondi del PNRR per la Sicilia centro meridionale e in particolar modo per Agrigento. Come geologi ribadiamo la necessità di immissione di fondi per contrastare gli effetti delle variazioni climatiche che incidono sul dissesto idrogeologico, perché Agrigento non sia solo sulla carta la porta d’Europa quanto invece abbisogna di un miglioramento infrastrutturale notevole. La nostra, ricordiamo, è l’unica provincia senza un chilometro di autostrada”.
“Il tema di questo convegno è importantissimo per la nostra provincia, carente di qualsiasi tipo di infrastrutture dai porti alle strade passando per l’aeroporto – afferma Silvio Santangelo – Infrastrutture che riteniamo di fondamentale importanza per il rilancio socio economico e turistico per il territorio rimasto fermo a 40 anni fa. Chiediamo alle forze politiche di spendersi per realizzare le infrastrutture nell’Agrigentino”.
“Gli Ingegneri della provincia di Agrigento, insieme con gli Ordini della Rete delle Professioni Tecniche – spiega Achille Furioso – chiedono alle istituzioni perché nel PNRR non è stato previsto alcun finanziamento per la Sicilia sud occidentale e l’Agrigentino e come si può porre rimedio, magari attraverso linee di finanziamento speciali, per colmare questo gap infrastrutturale che ha pesanti ricadute sull’economia, sul turismo, sul commercio. Ora più che mai occorre che questa parte della Sicilia e la provincia di Agrigento siano la porta d’Europa del Mediterraneo”.
“La carenza di infrastrutture influisce anche sulla circolazione dei prodotti agricoli – sottolinea Francesco Ciaccio – Oggi il Collegio dei Periti Agrari, insieme con la Rete delle Professioni Tecniche di Agrigento, vuole lanciare un appello alle istituzioni, al governo e alla politica sul PNRR: è assolutamente necessario individuare risorse per la provincia di Agrigento”.