«La mia esperienza parlamentare si chiuderà alla fine di questa legislatura. Me ne vado con la coscienza a posto. Non dico che ne soffro perché sarebbe troppo facile ironizzare sulla sofferenza della Casta. Dico che provo rabbia, dispiacere. Chi come me si dà da fare si sente quotidianamente accusata, umiliata per colpe che non ha. È facile dire che i gatti, nella notte, sono tutti grigi. Invece è un’esperienza con luci ed ombre. Io ho fatto il mio dovere». Con queste parole cariche di amarezza, l’esponente dem all’Assemblea Regionale Siciliana, Antonella Milazzo, ha annunciato la sua non ricandidatura alle prossime elezioni. La decisione è nata anche a seguito dell’ultima votazione avvenuta a Palazzo delle Aquile mercoledì 26 luglio dove il tema era l’approvazione del bilancio. Alla Milazzo non è andato giù il numero esiguo di presenti per votare un tema così importante e ha dunque annunciato la sua non ricandidatura. «Le assenze – accusa – sono il grande vulnus di questa legislatura. È mancata la voglia di fare i legislatori. Si potevano fare tante altre cose, fra una crisi e l’altra. Adesso serve un sussulto». La Milazzo ha commentato così la sua delusione