“L’ultima cosa di cui abbiamo necessità è alimentare altre sacche di precariato. Cogliamo questa occasione per rafforzare le dotazioni organiche delle Aziende sanitarie e ospedaliere che in quasi due anni di pandemia, hanno potuto contare sul contributo fondamentale di oltre 83mila nuovi operatori. È vero, la loro procedura di reclutamento ha seguito un percorso non ordinario, dettato dall’emergenza. Contratti flessibili che hanno aumentato il precariato. Oggi però abbiamo la possibilità di rimediare e cogliere la palla al balzo, agendo per potenziare le strutture sanitarie con professionalità valide, che nei diciotto mesi di assoluta emergenza hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo e garantire un supporto encomiabile. Meritano rispetto. Ecco perché proporrò all’Ars un’azione concreta che miri alla loro tutela lavorativa”.