A Custonaci si parla di immigrazione, accoglienza e sensibilizzazione su una questione internazionale, che aldilà della cronaca passa sotto silenzi e indifferenza con una mostra e con l’accensione di un’opera. Una collaborazione tra il Comune di Custonaci e la Fondazione Sgarbi. La Mostra “Multiculturalità – I migranti nell’arte contemporanea” – Dialogo tra Giovanni Iudice e Domenico Pellegrino” negli spazi del Centro Culturale Espositivo del Marmo, a Custonaci
Da domani, venerdì 28 luglio (con inaugurazione prevista alle ore 21.30), fino al 4 settembre prenderà vita la mostra “Multiculturalità – I migranti nell’arte contemporanea – Dialogo tra Giovanni Iudice e Domenico Pellegrino” negli spazi del Centro Culturale Espositivo del Marmo, a Custonaci.
Giovanni Iudice è stato il primo artista a dipingere i clandestini nel mare di Sicilia. Vittorio Sgarbi lo definisce “l’ultimo pittore siciliano”. A Custonaci saranno esposti un gruppo di opere che riguardano studi a matita. Disegni, nati negli anni come idee, allo scopo di creare successivamente opere complete. I disegni partono dal periodo primordiale del tema che l’artista ha sviluppato nell’ultimo decennio a partire dal 2002. La genesi delle cose è l’idea che partorisce poi l’opera successiva, questo è il concetto del disegno, di cui lo stesso maestro se n’è asservito ed oggi il suo ciclo dei migranti, proveniente da diverse collezioni italiane, è straordinariamente esposto a Caltagirone (Museo diocesano dal 23 luglio al 7 gennaio).
«Il gruppo dei disegni primordiali, proviene pure da collezioni private e per l’occasione esposte a Custonaci per far comprendere un’arte come rappresentazione di un dramma ma soprattutto il processo creativo dietro un’opera d’arte» – cosi spiega l’artista Giovanni Iudice.
Sarà esposta anche l’opera “Sicilia”, realizzata in legno, dipinta a mano ed ornata con luci a led secondo la tecnica delle luminarie di Domenico Pellegrino, artista siciliano, che racconta la sua arte attraverso la sua terra. Le sue luminarie sono quelle che da secoli adornano le città del Sud Italia, durante le feste religiose e patronali. Il suo lavoro è un omaggio alla sua terra e a quei riti che scandiscono il tempo sacro e profano di una socialità popolare, tra sagre, processioni, prospetti barocchi, giostre, lustrini, edicole votive ed altarini accesi.
«La mia attenzione quando produco o penso un’opera, parte da quella che è la tradizione. La terra in cui vivo. Io vivo in Sicilia, a Palermo una città che ti da molto, ma che allo stesso tempo ti chiede molto. In questa città prendo ispirazione per tutto quello che penso e produco, per le mie installazioni, per le mie sculture, che coniugano artigianato e tradizione. Cioè, cerco di rendere un linguaggio tradizionale in un linguaggio internazionale.» – così dichiara Domenico Pellegrino.
La mostra sarà aperta tutti i giorni (fino al 4 settembre) dalle ore 19.00 alle ore 21.00.
Accensione dell’opera “Sicilia” di Domenico Pellegrino, alle ore 20.00, al Parco Cerriolo a Custonaci. Il Comune di Custonaci ha aderito a “Cosmogonia Mediterranea” un progetto che vede protagonista la “Sicilia”, un’opera di Domenico Pellegrino, che sarà illuminata sabato 29 luglio, alle ore 20.00, al Parco Cerriolo, a Custonaci e in contemporanea a Lampedusa e Capo d’Orlando. Prima dell’accensione, un momento musicale con la giovanissima Norah Wanton, al pianoforte. Di madre trapanese e padre cubano, nasce e vive a Granada. Inizia a suonare il pianoforte all’età di 4 anni e la sua grande passione per la musica la porta due anni più tardi a cominciare la formazione in chitarra classica e canto. Nell’ultimo anno ha partecipato a concorsi di musica e ricevuto diversi premi. Nonostante la sua tenera età ha suonato in recital in Spagna, Regno Unito, Sicilia. Un momento teatrale con Jolanda Piazza che reciterà dei versi sui temi dell’immigrazione.