La Cassazione oggi deciderà se il processo in cui è imputato l’infermiere Maurizio Spanò per abusi sessuali resterà a Marsala oppure andrà a Caltanissetta. Spanò, 54anni, è accusato di aver abusato sessualmente di alcuni pazienti sedati che attendevano di fare la colonscopia nello studio del gastroenterologo Giuseppe Milazzo. Lo stesso infermiere aveva chiesto la legittima suspicione perché a suo dire non c’erano le condizioni serene necessarie per emettere una sentenza dato l’interesse mediatico suscitato dal caso. Dopo questa richiesta, avanzata lo scorso 19 aprile, il Gup Alcamo ha subito sospeso il processo e inviato gli atti alla Suprema Corte. Il pm Silvia Facciotti ha già chiesto per l’infermiere la condanna a 13 anni di carcere. Esito del processo scontato per l’avvocato Vincenzo Forti, il quale si dice sicuro della condanna di Spanò. ” Con questa richiesta sconterà un po’ più di pena agli arresti domiciliari piuttosto che in carcere. Ma, in ogni modo, il fatto più importante è che la condanna sociale è già stata emessa e non prevedere alcuna forma di appello. Una sentenza socialmente emessa sia nei confronti di Spanò che del dottor Milazzo, soprattutto alla luce delle brillanti dichiarazioni che quest’ultimo ha spontaneamente rilasciato ad alcuni organi di stampa locali”. Queste le considerazioni di Forti. Anche l’avvocato Ignazio Bilardello ha parlato di azione “dilatoria”, e ha affermato: “Ritengo che la Cassazione riterrà inammissibile questo ricorso, in quanto non ci sono assolutamente i presupposti. L’articolo 45 del codice di procedura penale prevede delle forme di alterazione abbastanza precise che qui non ricorrono”