“La copiosa e ripetuta caduta di lapilli e cenere vulcanica su Catania e diversi centri della provincia non può continuare a essere considerata dall’Ue come una ‘emergenza di serie B’, e quindi non degna di un sostegno economico. L’Etna da sette mesi costringe decine di migliaia di cittadini a convivere con un’emergenza che continua a causare gravi disagi e ingenti danni economici al territorio, come anche segnalato in questi giorni dal Presidente Musumeci. La solidarietà tra gli Stati membri non è un’opzione, ma un obbligo sancito dai trattati e un pilastro dei valori dell’Ue. Ebbene, è arrivato il momento che questo pilastro vada anche a sostenere quelle popolazioni attraverso uno strumento già esistente, il Fondo di solidarietà dell’Unione europea (FSUE), che deve essere modificato, così come richiesto nella relazione di iniziativa che abbiamo approvato lo scorso marzo”. Lo dichiara Annalisa Tardino, europarlamentare siciliana della Lega, che in queste ore ha presentato una interrogazione urgente alla Commissione Ue dopo l’ennesimo fenomeno parossistico dell’Etna, che ha inondato di cenere i centri abitati del versante ionico, fino alla costa.“Il regolamento del FSUE, creato nel 2002 per rispondere alle grandi calamità naturali – spiega l’eurodeputata – prevede l’attivazione per danni pari o superiori a 3 miliardi di euro, o allo 0,6% dell’Reddito nazionale lordo (RNL) dello Stato. Soglie troppo alte per casi localizzati, come quelli legati a un’eruzione vulcanica. Poiché la soglia è già stata abbassata per le regioni ultraperiferiche dell’Ue, chiedo che lo stesso avvenga per le isole e per i vulcani. Lo stesso Parlamento ha, peraltro, invitato la Commissione a concentrarsi, in occasione della revisione del FSUE, sulle isole e sulle regioni caratterizzate da una notevole attività sismica o vulcanica. Nell’interrogazione chiedo, quindi, alla Commissione di passare ai fatti e creare un meccanismo di sostegno specifico per queste emergenze, con danni inferiori alle soglie previste dal Fondo, facendo ad esempio riferimento al Pil provinciale o regionale. In alternativa, occorre abbassare il massimale oppure considerare più episodi avvenuti nel corso del tempo come unico evento, ai fini dell’attivazione del fondo anche derogando, per questo tipo di calamità, al limite di 12 settimane fissato per la presentazione della domanda”.