Domenica 2 luglio si è conclusa con successo la prima fase del progetto ‘Rambla Papireto’ nel quartiere palermitano di Danisinni. In tanti hanno accolto l’invito a unirsi all’evento che ha animato Piazza Danisinni, le sue strade, i suoi vicoli, la fattoria, l’orto e l’oratorio della Parrocchia Santa Agnese. In tanti, palermitani anche non più giovani, hanno confessato di essere a Danisinni per la prima volta, e dopo il disorientamento iniziale hanno lasciato che curiosità e divertimento prendessero il sopravvento, muovendosi alla scoperta di un quartiere che ha tanto da raccontare. Una domenica all’insegna del divertimento, dell’arte e della socialità con visitatori celebri, come la nota pittrice Liliana Conti Cammarata. La città ha incontrato Danisinni, e viceversa.
«Oggi il quartiere si avvia a essere un museo sociale, una galleria d’arte a cielo aperto, dove arte e inclusione sono le parole d’ordine contro il degrado e la rassegnazione», ha commentato la professoressa Valentina Console, docente dell’Accademia di Belle Arti e ideatrice del progetto insieme al professore Enzo Patti. Si chiude, dunque, con un bilancio ampiamente positivo questa prima fase di Rambla Papireto, il progetto artistico partecipativo, di rigenerazione urbana e inclusione sociale dell’Accade
Il sindaco Leoluca Orlando, insieme alla dottoressa Licia Romano, vice capo di Gabinetto, ha presenziato l’evento e trascorso diverse ore a Danisinni complimentandosi con l’Accademia di Belle Arti di Palermo per il lavoro svolto ancora una volta nel quartiere: «Rambla Papireto è un progetto che sta dando vita e speranza alla città di Palermo, perché Danisinni è Palermo e Palermo è Danisinni. La presenza qui dell’Amministrazione comunale, dell’Accademia di Belle Arti, della Parrocchia, della società civile, del centro Tau sono la conferma di come insieme sia possibile rendere diversa e migliore questa nostra città, trasformando quello che era una sorta di enclave, di isola isolata dal resto della città in un luogo di passaggio, di presenze, di convivenza civile. Credo che sia un gran messaggio».
Centinaia le persone che hanno preso parte all’evento già dal primo pomeriggio assistendo ai laboratori di circo e giocoleria curati dalle associazioni Circ’All e
Il sindaco, insieme a un copioso gruppo di visitatori, ha passeggiato per il quartiere accompagnato dalle ‘Piccole Guide dei Danisinni’ che hanno illustrato tutte le opere di street art finora realizzate da artisti stranieri e locali, compresi gli studenti dell’Accademia di Belle Arti. Durante la passeggiata il primo cittadino ha confermato l’impegno del Comune di Palermo a ripristinare la scala storica di Grotta Danisinni per renderla percorso turistico di collegamento tra Palazzo dei Normanni e il Castello della Zisa: «Questa è la circonvallazione dei Danisinni che però è una scala storica. Poiché sta dentro il percorso arabo-normanno, con la dottoressa Romano e la struttura che si occupa dell’Unesco abbiamo messo a punto un piano di rivalutazione di questa scala, perché dove prima non passavano i palermitani che non abitavano a Danisinni adesso passano i palermitani che non abitano a Danisinni, ma anche gli artisti che non abitano a Danisinni. Ora, vogliamo che vi passino i turisti che non abitano a Palermo».
Orlando si è anche espresso in merito alle due strutture comunali nella piazza, il consultorio e all’asilo comunale ‘Galante’ chiusi da diversi anni e vandalizzati, chiarendo l’intenzione di risistemare il giardino circostante per renderlo fruibile e mettere in sicurezza i due edifici, al fine di creare un luogo di fruizione sociale a servizio del quartiere. La necessità è quella di confermare la presenza dell’amministrazione comunale «in un quartiere da sempre abbandonato – ha spiegato il primo cittadino –. Questo risveglio di vita fa crescere finalmente le giuste richieste degli abitanti: prima erano abbandonati e non chiedevano niente a nessuno perché non c’era nessuno, oggi che ci siamo finalmente hanno consapevolezza di essere cittadini palermitani e chiedono quello che per tanti anni avrebbero potuto chiedere ma non sapevano a chi».
Entusiasta il commento del direttore dell’Accademia di Belle Arti, Mario Zito: «si conferma ancora una volta fruttuoso il rapporto di collaborazione con l’Amministrazione comunale. Il progetto ‘Rambla Papireto’, così come ‘Danisinni Lab’, è la testimonianza di come l’insegnamento artistico riesca ad abbattere barriere sociali, fatte di isolamento e degrado. L’arte porta bellezza e parla un linguaggio universale. Siamo contenti di avere acceso i riflettori su un quartiere da anni dimenticato, ma lo siamo ancora di più per avere portato la città a Danisinni, per avere lavorato insieme all’Amministrazione affinché il lavoro nel quartiere continui».
A settembre si darà il via alla campagna crowfunding, curata da NEU, per pianificare nuove forme di intervento che continuino il lavoro intrapreso dall’Accademia di Belle Arti.