Da giorni il PST, il Portale Servizi Telematici del settore civile del Ministero della Giustizia funziona a singhiozzo, paralizzando il servizio e creando gravissimi disagi agli operatori del diritto.
La segnalazione proviene dagli avvocati dell’OCF, l’Organismo Congressuale Forense, che in una nota denunciano “una situazione ormai inaccettabile, anche in previsione della implementazione delle risorse tecnologiche richieste dall’Europa”.
“A fronte di una così palese inadeguatezza del sistema rispetto alle attuali necessità dell’attività giurisdizionale – commenta il Coordinatore dell’OCF Giovanni Malinconico – si richiede, oltre ad un immediato intervento che risolva la situazione contingente, la predisposizione di un piano di adeguamento del sistema informatico ministeriale che non può prescindere dal coinvolgimento degli Avvocati”.
Soggetto essenziale della Giurisdizione e garante della tutela dei diritti delle parti del processo, l’Avvocatura non può più essere estromessa dalla progettazione delle piattaforme telematiche e dalla loro adeguata e oculata gestione.
“Sono temi solo apparentemente tecnici – prosegue Malinconico – perché incidono sull’efficienza di un servizio essenziale come la Giustizia, con riflessi pesantissimi sui diritti dei cittadini che gli Avvocati tutelano. Questioni che affronteremo insieme agli altri nella Sessione ulteriore del Congresso Nazionale, in programma a Roma il 23 e 24 luglio prossimo“
“È frustrante discutere di grandi riforme, di massimi sistemi, di velocità del processo – conclude l’OCF nella nota – quando poi tutte queste mirabolanti proposte e migliorie si scontrano con una realtà quotidiana fatta di criticità e disservizi”.