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Arresti sugli appalti pilotati alla Pubbliservizi S.p.a di Catania. I dettagli dell’operazione

I finanzieri del comando provinciale di Catania, su delega della Procura distrettuale hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale etneo nei confronti di 6 individui, due dei quali in carcere e quattro agli arresti domiciliari in quanto responsabili di corruzione continuata con il vincolo associativo per fatti attinenti alla gestione della Pubbliservizi S.p.a. di Catania, società “in house” della Città Metropolitana di Catania, per gli anni 2015 e 2016. L’indagine, denominata “cerchio magico” ( leggi qui)vede quali destinatari della misura in carcere l’ex Presidente della Pubbliservizi, Adolfo Maria Messina (cl.1956) e un consulente della partecipata pubblica, Alfio Massimo Trombetta
(cl.1965) entrambi promotori e organizzatori del lucroso sistema di truffa. Ai domiciliari invece sono andati Raffaello Giovanni Pedi (cl.1974) nella sua qualità di responsabile di una delle 4 posizioni organizzative (manuntenzione edilizia) in cui si articola la struttura
ordinativa della società nonché quale partecipe ad alcune commissioni di gare
d’appalto rivelatesi “pilotate” e  Rosario Simone Graziano Reitano (cl.1981) e Santo Nicotra (cl.1973), tutti imprenditori e amministratori di fatto della ditta individuale “Renergy di Reitano Rosario” esercente l’attività di “lavori di installazione di impianti elettrici” e
avente sede in San Giovanni La Punta (CT) e della società “Light and Power
SRLS” esercente l’attività di “commercio all’ingrosso di materiale elettrico” e
avente sede in San Giovanni La Punta (CT);
Altro soggetto finito ai domiciliari è Alfio Giuffrida,(cl.1958) amministratore di fatto della società “MA.GI. SRL” esercente l’attività di “costruzioni di edifici” e con sede in Trecastagni (CT). Tra gli indagati anche Salvatore Branchina (cl.1959) nella sua qualità di
responsabile unico dei procedimenti (RUP) della Pubbliservizi SPA il quale
comunque non è stato raggiunto da alcuna misura restrittiva in quanto ha offerto agli
investigatori un rilevante contributo per l’utile prosecuzione delle indagini.
La “Pubbliservizi S.p.a.” è una società di servizi integrati nata nel 2006 per iniziativa
dell’ex Provincia Regionale di Catania, oggi Città Mtropolitana di Catania, con
l’obbiettivo di fornire, secondo criteri di managerialità imprenditoriale, le soluzioni
tecniche più efficienti per la gestione di immobili, aree urbane ed uffici dell’unico
cliente/proprietario che è la Città Metropolitana. Esemplificativamente, in ragione del
vincolo contrattuale in essere tra la Pubbliservizi e la Città Metropolitana per il
periodo 2014-2016, la società in house, per l’importo complessivo di oltre 15 milioni
di euro all’anno, è tenuta a prestare prevalentemente servizi di manutenzione stradale,
opere edili ed impiantistica soprattutto a favore delle scuole catanesi nonché di
pulizia e igiene ambientale. Trattandosi di società partecipata, al 99,5% dalla Città
Metropolitana di Catania (il restante 0,5% dall’Istituto Musicale Bellini di Catania),
la stessa è sottoposta agli stessi controlli che vengono esercitati dell’ex Ente
provinciale nei confronti dei propri uffici interni. L’investigazione, svoltasi tra i mesi di settembre e dicembre dell’anno scorso, ha previsto accertamenti bancari, perquisizioni, analisi documentali e intercettazioni telefoniche nonché dichiarazioni di dipendenti della Pubbliservizi ed imprenditori affidatari di lavori e ha messo in un luce un collaudato sistema corruttivo orchestrato dall’ex Presidente della Pubbliservizi Messina e dal suo stretto collaboratore Trombetta che, avvalendosi del contributo determinante di Pedi, indirizzavano
l’affidamento di lavori e servizi a imprese terze corrotte traendone svariate utilità. Messina e Trombetta hanno versato sui propri conti correnti o quelli di stretti congiunti oltre 200.000 euro mentre agli altri imprenditori corrotti è stata consegnata una BMW
X3 e offerto il pagamento di pranzi e cene nonché di vestiti firmati, il contributo di oltre
10.000 euro per l’acquisto di un Rolex e il sostenimento dei costi per feste private.
Per il dipendente della Pubbliservizi, Raffaello Giovanni Pedi, pienamente
consapevole del disegno criminoso, il beneficio essenziale è consistito nel
mantenere intatto il proprio inquadramento contrattuale in un contesto lavorativo
caratterizzato da ingiustificati demansionamenti o spostamenti d’incarico operati dal
Presidente Messina, dal suo insediamento, per attorniarsi di una ristretta cerchia di
persone fidate.
A fronte delle citate elargizioni, gli imprenditori corrotti sono stati affidatari di lavori
nel settore della manutenzione edilizia e degli arredi per oltre 800 mila euro e hanno
beneficiato anche di pagamenti “preferenziali” ossia più celeri rispetto agli altri
fornitori della stessa Pubbliservizi. L’aggiudicazione di molteplici appalti è avvenuta
in violazione della normativa di evidenza pubblica rappresentata dal Codice degli
Appalti attraverso l’affidamento diretto di lavori  “sotto soglia”, successivamente
“gonfiati” da varianti in corso d’opera, non sempre realizzate, e dal frazionamento
dell’importo dei lavori finalizzato ad eludere le norme che vincolano, per i lavori
superiori una certa entità (€ 40.000), la scelta del contraente mediante il c.d.a.

Altro sistema era il “cottimo fiduciario” (consultazione sul mercato di almeno 5 operatori idonei a svolgere il lavoro o prestare il servizio). Le procedure negoziate “pilotate” caratterizzate anche dalla partecipazione della sola società aggiudicatrice ovvero interpellando società svolgenti, per statuto, attività differenti da quelle in corso di assegnazione.
In altri casi è stata registrata anche l’esternalizzazione di servizi a favore delle imprese
corrotte pur avendo la partecipata pubblica le risorse umane e tecniche per la loro
prestazione.
Unitamente alle misure restrittive personali, il GIP ha disposto il sequestro preventivo,
anche per equivalente, nei confronti dei promotori l’associazione a delinquere,
Messina e Trombetta, del profitto corruttivo confiscabile pari
complessivamente a oltre 200 mila euro.

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