E’ passata dall’esame della Giunta la proposta varata dal governo Musumeci sulla riforma del comparto Forestale e ora, si attende l’esito dell’Ars per dichiarare (?) l’effettiva approvazione ed entrata in vigore della legge che dovrebbe ridare “lustro” al sistema di vigilanza, organizzazione, rimodulazione e quant’altro di un sistema che non ha avuto ad oggi una fattibilità tale da poter sfruttare al meglio gli operai per il bene ambientale e non solo.
Tale compito deve portare anche ad un miglior beneficio per i singoli lavoratori, cosa come dice Antonio David di ForestaliNews. –“Siamo in attesa di capire dove porta questo lungo travaglio, un parto in cui non si conosce il sesso del nascituro e che nei fatti, dovrebbe penalizzare noi lavoratori se le voci che circolano sono vere. Numeri che variano da 120 a 180 giornate l’anno con criteri che vanno nel compimento di sei anni a due contingenti che ognuno gestisce e modula a proprio modo. Una confusione che si affianca a quella pandemica con valutazioni singole e dei sindacati che parlano e valutano le proprie idee e proposte in base a ciò che hanno presentato e discusso con il governo” –
Governo regionale però, che porta avanti la sua idea e che non ha interloquito con i sindacati che si sentono presi in giro in quanto tutto ciò dovrebbe essere portato avanti assieme a chi dovrebbe sindacare e rispettare il bene degli operai. La proposta di Mumuseci e Scilla porta a ridurre da tre a due le fasce dei forestali e non comporta un aumento di spesa. -“Attendiamo di leggere il test definitivo – commentano i confederali – con le proposte discusse e riportate a suo tempo, il mantenimento del turnover e un ricambio generazionale”.
La proposta del Governo parla di 180 giornate per tutti senza distinzione di fascia di appartenenza e blocco alla fascia OTI, quindi senza ricambio a quel tempo indeterminato, sogno di tanti forestali e sopratutto per tante famiglie. Fondi che tra cassa regionale, fondi europei e quant’altro potrebbe coprire una situazione tutta da chiarire e da decifrare. “La palla passa dal governo al parlamento che valuterà la proposta con l’obiettivo di garantire il meglio per i lavoratori, con una legge in grado di riqualificare il comparto della forestazione – conclude Musumeci “-.
Una situazione attesa e vissuta con ansia e frustrazione tra gli stessi operai che valutano la presa di posizione come una sentenza senza punto di ritorno. – “Secondo me, – conclude Antonio David (nella foto) – il governo, visto che ha sentito tutte le proposte dei sindacati nei mesi passati, oggi ha tirato le proprie conseguenze, facendo i suoi calcoli, attendendo il placet dell’ARS che, sarà legge e non si potrà interloquire e cambiare un qualcosa deciso in autonomia e, non ci saranno sindacati e operai che tengono a meno di clamorose scese in campo, difficili da preventivare visto che gran parte degli operai lavori e difficilmente perderanno una giornata di lavoro, pur sapendo che il governo ha il coltello da parte del manico” –