La Sicilia e il proprio territorio visti attraverso gli occhi dei giovani giornalisti dell’istituto di Istruzione Superiore I.I.S. “Francesco Redi” di Paternó, Belpasso e Biancavilla.
Bellezze, potenzialità e sviluppo dell’Isola attraverso “Informa Azione, la Sicilia che si muove” per documentare e raccontare la perla del Mediterraneo. “Sono orgogliosa dei nostri reporter che oggi mi hanno consegnato una copia del nostro giornale- afferma la dirigente scolastica dell’IIS. “F.Redi”, la dott.ssa Giuseppa Morsellino– parliamo di un laboratorio molto impegnativo con i ragazzi che si sono cimentati con i vari processi di comunicazione dei media ed hanno potuto mettere in pratica la loro creatività soprattutto per quanto riguarda il linguaggio specifico di un giornale”. Un lavoro che è uscito fuori dai canoni consueti dello studio e ha puntato ad una migliore formazione dello studente attraverso le sfide sul campo, a stretto contatto con la realtà che li circonda. “Parliamo di un progetto nato quasi per caso insieme ai professori Maria Rita Catalano e Carmelo Privitera- sottolinea l’insegnante Angela Barbagallo- a formare la redazione sono stati quattordici ragazzi di alcune classi dell’indirizzo di informatica. Da qui ha preso corpo un “manifesto” per descrivere la Sicilia che si muove a 360° gradi: dall’aspetto geologico a quello tecnologico, da quello economico a quello legato alla tecnologica, alle bellezze turistiche ed a quelle architettoniche della nostra terra. A salire in cattedra- conclude Barbagallo- due relatori, il professor Riccobene e il professor Bonforte, che hanno rilasciato alcune interviste ai nostri reporter, oltre al professor Michelangelo Nicotra nel ruolo di animatore digitale”. Un organo di informazione della scuola che prende corpo grazie al lavoro di alcuni studenti che vogliono raccontare il mondo che li circonda con le loro esperienze, speranze ed aspettative soprattutto in un momento particolare come questo. “Informa Azione, la Sicilia che si muove” racconta le proprie radici anche in russo e arabo per ribadire la società multiculturale in cui si inserisce oggi la Sicilia, da sempre terra di accoglienza.