HomeCronacaTrovato arsenale a Favara, la pista porta alla strage di Liegi
Trovato arsenale a Favara, la pista porta alla strage di Liegi
Un blitz effettuato dai carabinieri in una abitazione del Villaggio Mosè, zona balneare dell’agrigentino già frequentata dai turisti e dai villeggianti, ha portato alla scoperta di un vero e proprio arsenale composto da pistole, bombe e Kalashnikov perfettamente funzionanti. Secondo gli investigatori, queste armi apparterrebbero a uno dei due gruppi criminali che si stanno facendo la guerra per controllare il traffico di cocaina in Belgio. La scia di sangue che collega il Belgio con Favara ha tutte le caratteristiche degli agguati di mafia che Favara ha conosciuto nei suoi tempi più bui. L’ultimo agguato in ordine di tempo è datato 23 maggio dove è rimasto ferito dai colpi di kalashnikov, Carmelo Nicotra, uomo di fiducia di Maurizio Di Stefano, il quarantenne agrigentino scampato ad un agguato a Liegi lo scorso settembre. Nella stessa circostanza invece morì Mario Jakelih, 28 anni, di Porto Empedocle. Da quel momento si innescò una vera e propria guerra. A ottobre, a Favara, fu ammazzato Carmelo Ciffa, 42 anni, empedoclino, trucidato in pieno giorno con sette colpi di pistola calibro 9. Per tutta risposta, a maggio, il 10 per l’esattezza, fu ritrovato il corpo di Rino Sorce, 51 anni, favarese, nei pressi del suo ristorante “il grande fratello” a Liegi. Il sindaco di Favara, Anna Alba ha amaramente commentato l’episodio dopo aver appreso la notizia:“Non vogliamo tornare indietro, ai periodi bui di Favara. Abbiamo avuto la vicinanza del Prefetto e anche più controlli sul territorio”. proprio qualche settimana fa la prima cittadina aveva organizzato una marcia per la legalità.