I carabinieri del Comando Provinciale di Messina hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip, su richiesta della Dda guidata dal procuratore Maurizio de Lucia, nei confronti di 26 persone accusate a vario titolo di associazione finalizzata al traffico e detenzione di droga ed estorsione. Per 13 è stato disposto il carcere, per gli altri 13 i domiciliari.
L’indagine, condotta della Compagnia Carabinieri di Taormina, ha colpito una rete di distribuzione della droga che operava nelle località turistiche messinesi di Taormina e Giardini Naxos e in vari centri urbani della valle dell’Alcantara.
Fino al lockdown, lo spaccio avveniva in alcune discoteche e locali della movida notturna taorminese sulla base degli storici accordi di spartizione delle piazze di spaccio stretti tra i clan mafiosi Brunetto e Cintorrino, che fanno affari nell’area di Giarre, Fiumefreddo e Calatabiano, in provincia di Catania e alimentano e controllano anche il fiorente mercato degli stupefacenti nelle località turistiche della riviera ionica messinese.
Nel corso delle indagini sono stati eseguiti numerosi arresti in flagranza e sequestri che hanno documentato il business delle due organizzazioni criminali che si servivano di numerosi giovani, tra cui molti minorenni, per lo spaccio di cocaina, hashish e marijuana e ricorrevano all’intimidazione e alla violenza per il recupero dei crediti maturati dalla vendita della droga.