Ance Agrigento: “Campagna condivisibile, ma le piccole imprese hanno bisogno di altro”
Il presidente provinciale Carmelo Salamone replica a Santo Cutrone:
“Da tempo denunciamo le storture del ‘Dl Semplificazioni’ ma regna il silenzio”
Prendiamo atto delle dichiarazioni del presidente regionale dell’Ance Sicilia Santo Cutrone sul rischio che i “colossi delle costruzioni” vogliano “mettere le mani su ogni centesimo che arriverà dall’Unione europea, relegando le imprese locali al ruolo di subappaltatori a vita”.
La posizione è certamente condivisibile, e già a suo tempo avevamo denunciato il rischio che il Recovery Plan tagliasse fuori le piccole e medie imprese che sono la spina dorsale dei territori.
Crediamo tuttavia che il supporto, della politica e della presidenza regionale dell’Ance, non possa concludersi qui. Anzi, oseremmo dire che se ci si limitasse a questo sarebbe una sconfitta e rischierebbe di passare per una mera operazione comunicativa.
Da tempo, infatti, denunciamo come le piccole e medie aziende siano a rischio chiusura a causa di una generalizzata inefficienza della pubblica amministrazione, di una totale disattenzione da parte della politica nazionale e regionale e di provvedimenti, come il “Decreto semplificazioni”, che hanno rappresentato il colpo di grazia in un settore già in crisi, riducendo trasparenza e quindi la legalità. Appelli che finora sono sempre caduti nel vuoto.
Solo guardando anche a questi temi si tutelerebbero in modo concreto gli interessi di tutti gli imprenditori del comparto e restituirebbero diritti e speranza a tanti imprenditori.