In apprensione i lavoratori dell’azienda Guerrato, che si occupano della manutenzione completa degli impianti, idrici, elettrici e di condizionamento dell’ospedale Civico. La Fiom ha chiesto all’azienda di proseguire nel riconoscimento degli avanzamenti di livello al personale, per il lavoro eccezionale svolto durante questo anno di emergenza Covid. Ma dall’azienda non arrivano risposte. Così la Fiom ha inviato una lettera alla stazione appaltante, l’Arnas Civico, chiedendo un intervento urgente “per evitare responsabilmente lo stato di agitazione o proclamare uno sciopero, considerate le necessità dovute allo stato di emergenza pandemica e il diritto alla salute dei pazienti da garantire”.
“Abbiamo chiesto diversi incontri all’azienda Guerrato per discutere delle mansioni e dei livelli dei 25 operai e dei 5 impiegati che lavorano per garantire il funzionamento dei reparti e delle sale operatorie all’ospedale Civico – dichiara Francesco Foti, Fiom Cgil Palermo – Sono lavoratori che ininterrottamente, in questo anno di emergenza sanitaria, non hanno fatto mai un giorno di cassa integrazione ma anzi hanno sempre lavorato a ritmo continuo. Stanno garantendo in toto il servizio. Con l’azienda avevano cominciato un percorso un anno fa, per il riconoscimento dell’avanzamento di livello per il lavoro svolto. Si era raggiunto un accordo per alcuni lavoratori. Un percorso che richiedeva continuità anche per estendere i riconoscimenti ad altri lavoratori. Da tre mesi l’azienda non risponde più alle richieste d’incontro malgrado i solleciti”.
La Fiom Cgil chiede anche che venga riconosciuto ai lavoratori il welfare 2020, 200 euro che dovevano essere erogati entro dicembre scorso. “Riteniamo il comportamento della Guerrato inaccettabile, considerato il lavoro grandioso che svolgono gli operai per garantire l’attività dell’ospedale – prosegue Foti – Si tratta di un’azienda che non ha avuto nessun calo di commesse né ripercussioni economiche, in questo anno di difficoltà per tante imprese. Ci aspettiamo in tempi rapidi una convocazione dalla stazione appaltante. Altrimenti saremo costretti ad attivare tutte le azioni previste a tutela dei lavoratori”.