• In Sicilia sono quasi 55.000 le aziende clienti del Gruppo
• Il piano nazionale prevede 50 miliardi di nuovo credito per accompagnare le
imprese nella ripartenza
• Introdotta una prima misura per l’allungamento, secondo le norme attuali,
delle linee di credito esistenti fino a 15 anni
• Altri interventi sono incentrati su liquidità, investimenti, crescita, recupero della
competitività, transizione tecnologica e sostenibile
Fa tappa in Sicilia il roadshow virtuale di Intesa Sanpaolo dedicato a “Motore Italia”, il nuovo programma strategico di finanziamenti e iniziative per favorire il rilancio delle piccole e medie imprese italiane, mettendo a disposizione oltre 1 miliardo di euro di nuovo credito per le imprese dell’isola.
Il piano, che su scala nazionale prevede un plafond di 50 miliardi, punta a mettere in campo tutte le iniziative opportune per consentire alle imprese di affrontare le esigenze – ancora diffuse – dettate dall’emergenza e dalla crisi pandemica.
Anticipando i bisogni di liquidità e supporto in vista delle prossime scadenze delle misure governative, la misura fondamentale del programma stabilisce nuove soluzioni di allungamento della durata dei finanziamenti in essere, ampliando le iniziative di sostegno alla liquidità già messe in atto nel corso del 2020.
Previsti inoltre ulteriori interventi per preparare le PMI al rilancio economico e al recupero di competitività attraverso investimenti per la transizione digitale e sostenibile, in linea con i futuri obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Recovery Plan).
Alla presentazione odierna hanno preso parte per Intesa Sanpaolo Pierluigi Monceri, responsabile della direzione regionale Lazio, Sicilia, Sardegna, Abruzzo e Molise, Fabrizio Guelpa, responsabile Industry & Banking Research della Direzione studi e ricerche e Paolo Musso, direttore commerciale Imprese per Lazio, Sicilia, Sardegna, Abruzzo e Molise; sono altresì intervenuti Pietro Agen, presidente Camera di Commercio del sud-est Sicilia e Alessandro Albanese, vice Presidente Vicario Sicindustria.
Il programma “Motore Italia” di Intesa Sanpaolo si compone di cinque linee di intervento, calibrate sulle direttrici strategiche della crescita del Paese che, complessivamente, potranno innescare nuove erogazioni di credito per oltre 50 miliardi di euro, grazie anche al supporto delle risorse rese disponibili attraverso il Fondo Centrale di Garanzia e SACE:
- Liquidità ed estensione dei finanziamenti
Per accompagnare oggi le imprese nella strada della ripresa è essenziale individuare nuovi
strumenti che favoriscano una prospettiva di medio-lungo periodo, in grado di rafforzare il
posizionamento finanziario delle imprese, contribuire alla ricostituzione progressiva dei cash
flow, recuperare sostenibilità finanziaria e cogliere opportunità per nuovi investimenti.
Obiettivo a cui Intesa Sanpaolo punta grazie a ‘Motore Italia’, mettendo a disposizione nuove
soluzioni per l’allungamento dei finanziamenti in essere fino a 15 anni, facendo leva
sull’attuale quadro normativo che consente l’utilizzo delle garanzie del Fondo Centrale
all’80% concesse ai sensi del regolamento sul “de minimis”.
Inoltre, il Gruppo Intesa Sanpaolo sta pianificando nuove modalità per sviluppare con
ciascuna impresa soluzioni per estendere ulteriormente, anche oltre i 15 anni, la durata dei
finanziamenti in corso. - Investimenti per la transizione tecnologica
Il secondo pilastro del piano punta a supportare nuovi investimenti per favorire il
rinnovamento tecnologico, la transizione digitale, l’innovazione e la ricerca industriale
delle PMI. Le soluzioni e la consulenza di Intesa Sanpaolo accompagneranno le imprese nel
cogliere i benefici offerti dal piano Transizione 4.0 della Legge di Bilancio 2021, facendo
leva sulle misure fiscali previste per chi investe, in coerenza con gli obiettivi del Piano
Nazionale di Ripresa e Resilienza (Recovery Plan).
Per garantire una efficace e tempestiva realizzazione dei progetti delle PMI, la strategia di
Intesa Sanpaolo include l’affiancamento di partner di rilievo, in grado di accompagnare il
piano di investimento dalla sua ideazione alla valutazione ex post. - Investimenti per la transizione sostenibile
Altra fondamentale area di intervento è il percorso di accompagnamento alla transizione
sostenibile delle imprese, dedicando misure per finanziare investimenti in ottica ESG ed
economia circolare. La trasformazione delle imprese in chiave di sostenibilità ambientale,
sociale e di governance (ESG) accresce infatti il valore della loro competitività, al tempo
stesso l’adozione di modelli di business “circolari” sarà un fattore fondamentale per la crescita
e il rilancio dell’economia italiana.
Su queste premesse sono già attivi i nuovi S-Loans, che si affiancano al plafond destinato da
Intesa Sanpaolo ad investimenti in Circular Economy. Si tratta di una linea specifica di
finanziamenti volti a supportare le iniziative delle imprese verso la transizione sostenibile,
che in pochi mesi dalla loro introduzione hanno già messo a disposizione oltre 800 milioni di
euro per progetti realizzati da piccole e medie imprese.
Un’ulteriore linea verso la transizione sostenibile riguarda gli interventi a favore
dell’efficientamento e della riqualificazione del patrimonio immobiliare italiano. Intesa
Sanpaolo ha attivato, fin da agosto 2020, soluzioni per l’acquisto dei crediti fiscali legati al
Superbonus previsto dal Decreto Rilancio. In pochi mesi il Gruppo ha raccolto richieste da
parte delle imprese per oltre 13.000 progetti di riqualificazione per un controvalore di 1,8
miliardi di euro, che salgono a 35.000 includendo anche le richieste dirette da parte di privati
e condomìni. - Finanza strutturata e straordinaria
Il rafforzamento dell’offerta e delle strutture consulenziali dedicate a operazioni di finanza
straordinaria per PMI rappresenta una ulteriore area di intervento di ‘Motore Italia’. L’obiettivo
è favorire la crescita dimensionale delle imprese attraverso operazioni di M&A, rafforzamento
patrimoniale o soluzioni di finanza innovativa quali l’emissione di bond. La nuova proposta di
Intesa Sanpaolo è in grado di assecondare le evoluzioni del contesto di mercato, essendosi
dotata in IMI CIB di una struttura per la finanza straordinaria dedicata alle PMI, che riserva un
servizio di assistenza dalla nascita del bisogno fino all’execution dell’operazione, analogamente
a quanto viene usualmente fatto con le imprese di grandi dimensioni. L’offerta è ulteriormente
rafforzata in quanto include strumenti finanziari innovativi e bond con garanzia pubblica e
contribuisce a rafforzare il legame delle imprese con gli interlocutori istituzionali. Grazie alla
collaborazione con Elite di Borsa Italiana, sono già state avviate esperienze come i basket bond
e Elite Lounge per le PMI.
Si tratta di un supporto specialistico innovativo dedicato alle PMI rispetto a una operatività
di norma riservata solo alle aziende di grandi dimensioni, che ha già sostenuto oltre 300 deal
per un controvalore di oltre 4,5 miliardi di euro. - Soluzioni non finanziarie e partnership qualificate
Il quinto pilastro del Piano mette a disposizione delle PMI strumenti per favorirne
l’orientamento alla digitalizzazione e allo sviluppo anche attraverso servizi non finanziari.
Per colmare il gap in ambito digitale, Intesa Sanpaolo ForValue e le sue società partner
offrono alle imprese supporto nel posizionamento digitale per rafforzarne la presenza sul web
e garantirne la competitività nel mercato attuale e potenziale.
Inoltre, grazie alla nuova realtà operante nel Gruppo, Intesa Sanpaolo RentForyou, le PMI
potranno optare verso il noleggio operativo a lungo termine come soluzione alternativa
all’acquisto dei beni strumentali.
“Nel 2020, un anno che ha presentato diverse criticità determinate dalla pandemia, abbiamo
concretamente sostenuto il tessuto produttivo siciliano, e anche quest’anno garantiremo il
nostro impegno con soluzioni concrete: allungando i tempi di rientro del debito e consentendo
alle aziende di pianificare gli investimenti che siamo pronti a sostenere con nuovo credito”,
spiega Pierluigi Monceri, Direttore Regionale Lazio, Sicilia, Sardegna, Abruzzo e Molise di
Intesa Sanpaolo. “Dall’inizio della pandemia abbiamo supportato le aziende siciliane con
erogazioni a medio-lungo termine, compresi gli interventi per il Covid-19, per circa 1,2
miliardi di euro. Abbiamo inoltre concesso oltre 30.000 moratorie per un debito residuo di
oltre 2,3 miliardi e favorito 16 accordi regionali di filiera. Ora è il momento di fare un passo
in più per accelerare insieme il rilancio, con un impegno orientato a un futuro sostenibile dal
punto di vista economico, ambientale e sociale”.
LO SCENARIO MACROECONOMICO E LE LEVE PER UN RILANCIO DELLA
CRESCITA
Secondo lo studio presentato oggi da Fabrizio Guelpa, Responsabile Industry & Banking
Research della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, per il biennio 2021-22 è
previsto un graduale ritorno alla normalità con una ripresa più stabile a partire dal
terzo trimestre. Negli Stati Uniti le vaccinazioni procedono a velocità accelerata rispetto
all’Europa e l’immunità di gregge potrebbe essere raggiunta in luglio. La crescita globale del
PIL è vista al 5,3% nel 2021, dopo il -4,1% del 2020 con un ruolo trainante di Asia e Stati
Uniti. I flussi commerciali internazionali sono previsti in netta ripresa al +12,4% dopo il –
9,4% del 2020.
La ripresa dell’economia italiana sarà parziale rispetto alla caduta del PIL subita nel
2020 (+3,7% dopo -8,9%). In Sicilia sono ben posizionate le filiere del farmaceutico,
dell’agro-alimentare dell’elettronica. E’ atteso un buon recupero per il settore delle
costruzioni, grazie all’ecobonus, e per la meccanica e l’elettrotecnica.
Sarà importante però porre subito le basi per una crescita stabilmente più elevata e sostenibile,
una volta terminati gli effetti legati agli investimenti del programma Next Generation. Per
l’Italia è essenziale realizzare riforme che accrescano la produttività e il potenziale di crescita:
occorre intervenire nel campo della P.A., della giustizia civile, del fisco e della concorrenza.
Un altro fattore di supporto è rappresentato dall’eccesso di risparmio che si è creato nel 2020.
Se infatti il tasso di risparmio delle famiglie tornasse quest’anno ai livelli del 2019, ne
deriverebbe una crescita aggiuntiva sui consumi pari a 80 miliardi di euro.
Le misure di policy hanno ridotto il fabbisogno di liquidità e fatto decollare i prestiti alle
imprese: nel corso del 2020 il flusso netto di prestiti alle società non-finanziarie è stato pari a
63 miliardi, sostenuto dai prestiti con garanzia pubblica. Ciò ha dato una forte spinta alla
crescita dei depositi delle imprese, in presenza di una leva finanziaria in aumento ma meno
di quanto accadde con la crisi del 2011. Ci sono dunque le condizioni economico-patrimoniali
per una ripresa degli investimenti.
Un reale cambio di passo sarà però possibile solo aumentando significativamente gli
investimenti, soprattutto immateriali. In Sicilia, il livello degli investimenti fissi lordi nel
2019 è circa il 30% in meno rispetto al 2008, in Italia il 16% in meno; se avessimo
mantenuto la stessa dinamica tedesca, avremmo avuto a livello nazionale 128 miliardi
di investimenti in più, che si traducono in circa 9 miliardi per la regione. È necessario
investire sul green e sul digitale. Anche su questo aspetto emerge un ritardo, sia a livello
italiano che territoriale: secondo una survey condotta da Intesa Sanpaolo presso la rete di
gestori imprese e aziende retail, nel 2020 a livello nazionale (ma anche in Sicilia)
l’incremento nell’adozione delle soluzioni digitali è stato più accentuato per lo smart
working, ma meno per quanto riguarda gli aspetti della logistica, dei processi produttivi,
dell’e-commerce e del marketing digitale, soprattutto per le imprese di minori
dimensioni. La transizione ambientale è una straordinaria opportunità per accelerare la
crescita e renderla più sostenibile, interrompendo lo sfruttamento delle risorse naturali e
ambientali. Essere sostenibili conviene: anche per le aziende manifatturiere siciliane vale la
relazione secondo cui una maggior attenzione all’ambiente si traduce in risultati economicoreddituali migliori. La transizione green diverrà sempre più forte e desiderata dalle
popolazioni in particolare da quelle più giovani.
È in continua crescita la domanda di investimenti che tengano conto dei fattori ambientali,
sociali e di governance: i fondi d’investimento sostenibili, a livello globale, hanno raggiunto
asset totali per un controvalore pari a 1.000 miliardi di dollari e sono cresciuti del 35% rispetto
a fine dicembre 2019.
Intesa Sanpaolo è la principale Banca in Italia e una delle più solide e profittevoli banche europee. Offre servizi bancari
commerciali, di corporate investment banking, gestione del risparmio, asset management e assicurativi. Il Gruppo Intesa Sanpaolo conta circa 14,6 milioni di clienti in Italia, serviti attraverso i suoi canali digitali e tradizionali, e 7,2 milioni di clienti all’estero, dove opera con banche controllate operanti nel commercial banking in 12 Paesi in Europa centroorientale e in Medio Oriente e Nord Africa e una rete internazionale specializzata nel supporto alla clientela corporate in 26 Paesi. Intesa Sanpaolo è riconosciuta come una delle banche più sostenibili al mondo. Per il Gruppo creare valore significa essere motore di crescita per la società e l’economia. In campo ambientale, ha creato un fondo di 6 miliardi di euro destinato all’economia circolare. Promuove progetti rilevanti di inclusione economica e riduzione della povertà, tra cui un fondo di impatto per 1,5 miliardi di euro di finanziamenti a categorie di soggetti con difficoltà di accesso al credito. Intesa Sanpaolo è fortemente impegnata in attività culturali proprie e in collaborazione con altri soggetti in Italia e all’estero, incluse esposizioni permanenti e temporanee del suo vasto patrimonio artistico presso le Gallerie d’Italia, i musei del Gruppo a Milano, Napoli, Vicenza e prossimamente Torino.