In questi giorni compie quarant’anni dalla sua fondazione l’«Istituto Siciliano di Studi Politici ed Economici» (ISSPE). Costituito, infatti, a Palermo nel dicembre del 1980 venne subito riconosciuto tra gli Istituti culturali regionali (L.R. 30-12-1980, n. 154). In tutti questi anni di attività l’ISSPE ha sviluppato un’intensa attività convegnistica (circa 500), trattando temi, figure ed avvenimenti col preciso intento di sensibilizzare l’opinione pubblica e di offrire nuovi stimoli per una riflessione storica e culturale sui temi più significativi della società siciliana: lotta alla mafia e alla criminalità organizzata, riforme elettorali ed istituzionali, autonomie locali, governo del territorio, difesa dell’ambiente, sviluppo economico ed occupazione, cultura e valorizzazione dei beni culturali, sanità, vivibilità urbana, difesa della famiglia e condizione femminile, lotta alla droga. L’ISSPE ha tentato, dunque, di assumere un ruolo di mediazione tra politica e cultura, per una migliore comprensione, nel quadro istituzionale autonomista ed in una prospettiva euro-mediterranea, dei problemi della società siciliana. Un impegno, di conseguenza, che è proseguito fino ai nostri giorni con i nuovi mezzi del web, consentendo di scaricare gratuitamente dal proprio sito (isspe.it) i volumi pubblicati e la rinomata rivista «Rassegna siciliana». Le numerose opere, edite in questi quarant’anni, hanno avuto, principalmente, lo scopo di stimolare il dibattito storico e culturale su argomenti generali di alto rilievo civile, di coinvolgere interessi di categorie, di aree territoriali e/o economiche, di particolari settori dell’opinione pubblica, di partecipare o avviare la discussione su problemi spesso irrisolti. Un metodo questo che è stato sempre in linea con le finalità istituzionali dell’ISSPE, perché il dibattito storico e politico nella Sicilia di ieri e di oggi sia, sempre nel rispetto dei principi del pluralismo, per quanto possibile articolato e completo.