“In Sicilia le azioni di supporto allo sviluppo dei territori con i fondi europei tramite i bandi attivati dai Gal si potranno concretizzare anche nel settore dei beni culturali, innescando processi virtuosi di crescita sia economica che sociale”.
Lo dice Giuseppe Sciarabba, direttore del Gal Terre Normanne e presidente dell’Agenzia di sviluppo del Mezzogiorno, raccogliendo l’invito dell’assessore regionale ai Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà, per la costituzione di una “Rete cultura” con i ventitré Gal (Gruppi di azione locale) presenti nell’Isola con l’obiettivo di contribuire al potenziamento della fruizione dei beni culturali. L’accordo di programma quadro sarà discusso il 26 novembre nel corso di una riunione regionale in modalità on-line.
“I Gal – spiega Sciarabba – sono organismi intermedi riconosciuti di diritto pubblico che promuovono lo sviluppo locale di tipo partecipativo dei territori nei comuni consorziati, predisponendo bandi nell’ambito del raggio d’azione rappresentato dalle opportunità dei fondi europei”.
Il Gal Terre Normanne in provincia di Palermo consorzia i comuni di Altofonte, Belmonte Mezzagno, Campofiorito, Carini, Cefalà Diana, Camporeale, Giardinello, Godrano, Monreale. E ancora, Piana degli Albanesi, San Cipirello, San Giuseppe Jato, Santa Cristina Gela, Corleone, Marineo, Montelepre, Roccamena, Torretta, Isola delle Femmine e Capaci.
“Nell’ultima programmazione 2014-2020 del Programma di sviluppo rurale della Regione Siciliana – spiega Sciarabba – abbiamo eseguito, fra le altre cose, interventi di riqualificazione dei territori per circa 3 milioni di euro con due ippovie a San Giuseppe Jato e a Piana degli Albanesi. Ma abbiamo anche restaurato edifici pubblici e beni monumentali nei comuni di Roccamena, Giardinello, Montelepre, Santa Cristina Gela, Corleone, Belmonte. E ancora, a breve sul lungomare di Isola delle Femmine faremo realizzare con 400 mila euro sempre di fondi Ue una grande palestra naturale all’aperto nell’area del Parco Dune”.
I bandi europei rappresentano un’opportunità sia gli enti pubblici statali e locali, che i privati: aziende, associazioni, fondazioni.
“Per un privato – conclude Sciarabba – un contributo Ue rappresenta un’opportunità di sviluppo imperdibile in momenti di crisi economica e difficoltà di accesso al credito, mentre per l’ente pubblico costituisce una via quasi obbligata per realizzare progetti innovativi non realizzabili con forme di finanziamento ordinarie”.