Sarà la “Premessa al sogno di una Sicilia diversa” dello scrittore Roberto Alajmo, giovedì 30 maggio alle 16 nella Sala Piersanti Mattarella al Palazzo Reale di Palermo, a presentare ufficialmente il documentario di Giuseppe De Michele “Siciliani Sognatori”.
Il documentario, un mediometraggio, racconta, in quattro distinti episodi, storie di bellezza e di trasformazione avvenute in Sicilia, una terra in cui ogni anno si assiste a un esodo di persone, soprattutto giovani, che decidono di abbandonare l’isola in cerca di un futuro migliore. Una fuga di braccia e cervelli verso altre regioni o l’estero che sta causando un forte spopolamento e l’abbandono dei territori. Un problema migratorio che non ha a che fare solo con la costrizione, ma dipende anche da una cornice di silenzio assordante che ammutolisce le coscienze, fa tacere il dibattito politico e acceca la vista davanti a quelle che sono le conseguenze dello spopolamento. Emigrare diventa la normalità e non ci si cura delle conseguenze. “Siciliani sognatori” di Giuseppe De Michele non ha un intento antropologico, mira diritto al cuore: racconta le storie di siciliani comuni che hanno fatto qualcosa di straordinario, sognare. Emergono, così, nella loro splendida e semplice grandiosità, le storie di Antonio Pasqualino, Andrea Bartoli e FlorindaSaieva, Antonio Presti, Maurizio Spinelli.
Andrea Bartoli è il co-fondatore assieme a Florinda Saieva del “Farm Cultural Park” di Favara, ormai famosa galleria d’arte e residenza per artisti situata a Favara in provincia di Agrigento.
Antonio Pasqualino senior fu il medico chirurgo e l’insigne antropologo che fondò nel 1965 l’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari e in seguito, nel 1975, il Museo internazionale delle marionette di Palermo, che porta il suo nome. A raccontare il sogno di Antonio Pasqualino, morto nel 1996, è il nipote omonimo, che dice: “Credo nei sogni: questi sogni non si devono lasciare nei cassetti, si devono aprire, si devono guardare e si devono compiere”.
Il mecenate Antonio Presti ha ideato e realizzato a proprie spese Fiumara d’Arte, il più grande parco di sculture monumentali d’Europa, ubicato nella valle dell’Halaesa.
Maurizio Spinelli è un imprenditore che, dal nulla, ha creato il Forno Santa Rita, nell’omonimo borgo a pochi chilometri da Delia. Oggi il Forno Santa Rita ha dato lavoro a diverse persone e il borgo, quasi spopolato, è diventato meta di buongustai e di visitatori.
Giuseppe De Michele, fotografo e video documentarista, ha ideato, registrato e prodotto questi quattro racconti – un viaggio nella Sicilia di oggi alla ricerca di grandi storie – con la propria attrezzatura professionale. Ha collaborato alle riprese l’associazione “Una traccia” e il videomaker Alberto Maria.
Nella presentazione del documentario, il 30 maggio a Palazzo dei Normanni, ad introdurre i lavori è la vicepresidente della Commissione Cultura all’Assemblea regionale siciliana, la deputata Valentina Chinnici. Modera Laura Salamone, direttrice del Servizio Commissioni dell’Ars. Allo scrittore Roberto Alajmo è affidata la breve trattazione “Premessa al sogno di una Sicilia diversa”. Di seguito, interventi di Florinda Sajeva, Andrea Bortoli, Antonio Presti, Rosario Perricone, direttore del museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino, Dora Cordone, storica dell’arte. Partecipano Antonio Maria, presidente dell’associazione “Una traccia”, e Maurizio Spinelli, il promotore della rinascita del borgo Santa Rita.
“‘Siciliani Sognatori’ di Giuseppe De Michele incanta con il suo intenso viaggio attraverso la Sicilia, scoprendo luoghi intrisi di autenticità e soprattutto Persone che raccontano storie uniche di bellezza e trasformazione. In un territorio spesso segnato dall’esodo dei giovani in cerca di opportunità altrove, questi documentari diventano una luce di speranza – commenta Andrea Bartoli -. Attraverso le testimonianze e le vite raccontate, emergono la forza e la resilienza di una terra che cerca di riaffermare la propria identità. In un periodo in cui la diaspora sembra un destino inevitabile, questi racconti rappresentano un invito a guardare avanti con fiducia e a valorizzare le radici di una Sicilia che continua a sognare e a lottare per un futuro migliore. Siciliani Sognatori è parte di ‘Abbiamo Tutto Manca il Resto’ di Farm Cultural Park, la prima edizione di una quadriennale transdisciplinare dedicata alla Sicilia.”
Per Antonio Presti “il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni, non c’è futuro senza sogno del futuro. E per questo bisogna accompagnare i giovani, attraverso la scuola, la famiglia, le attività artistiche e culturali fuori da una realtà distopica, e aiutarli con la dirompente forza del sogno, della visione, della parola, dell’eresia per ritrovare la libertà del sognare: un gesto sovversivo, rispetto al ‘qui e ora’ di merci e di consumi; progettuale forza d’urto, che opera una metamorfosi del desiderio, bucando il muro della rassegnazione all’esistente, aprendo la vita all’altra faccia del possibile. E non c’è futuro senza sogno, senza bellezza, senza eresia.”