Sono arrivati da tutta Italia e da oggi, fino al 7 giugno, con lezioni teorico-pratiche, studieranno come riconoscere il “rischio biologico”, impareranno cioè a non compromettere le indagini, in tutti quei casi di incidenti stradali o di situazioni in cui anche un solo passo può rivelarsi falso, ai fini delle ricerche degli investigatori.
Il corso di formazione che ha preso il via oggi riguarda proprio la “rilevazione del rischio biologico” ed è organizzato dal dipartimento di Scienze e tecnologie biologiche, chimiche e farmaceutiche (Stebicef) dell’Università di Palermo e dal Nucleo Nbcr (Nucleare, biologico, chimico e radiologico) del Comando dei vigili del fuoco di Palermo.
Stamattina l’inaugurazione nell’aula magna Mutolo dello Stebicef (edificio 16), al campus di viale delle Scienze.
Le lezioni sono rivolte a venti vigili del fuoco dei Comandi provinciali di Milano, Palermo, Roma, Torino e Venezia e sono coordinate da Patrizia Cancemi (Biologia cellulare). Il corso sarà tenuto da un team multidisciplinare di docenti di Biologia forense (Elena Carra), Microbiologia e biotecnologie microbiche (Rosa Alduina, Giuseppe Gallo, Alessandro Presentato e Valeria Villanova), Genetica (Fabio Caradonna e Salvatore Feo), Biologia molecolare (Vincenzo Cavalieri e Raffaella Melfi), Fisica sperimentale (Simonpietro Agnello), Chimica-Fisica (Francesco Armetta, Elena Piacenza, Rosa Ponterio e Maria Luisa Saladino), di Igiene (Carmelo Massimo Maida) e di Microbiologia clinica (Celestino Bonura).
Il corso è frutto di un accordo di collaborazione tra i vigili del fuoco e l’Università di Palermo, sottoscritto nel marzo scorso da Domenico De Bartolomeo, direttore centrale per la Formazione e da Vincenzo Arizza, direttore del dipartimento Stebicef dell’Ateneo. Un’intesa finalizzata a favorire l’organizzazione di conferenze, convegni, seminari, tirocini formativi per studenti e laureati e a incentivare la promozione sul territorio delle attività congiunte di carattere tecnico-scientifico.