Benedetta a 27 anni ha scoperto di avere un tumore che le ha stravolto la vita. Tutto le sembrava crollare ma a darle conforto c’è sempre stata Giusy Fatta, infermiera dell’Arnas Civico, che anche nei momenti peggiori, l’ha esortata a non mollare. Quando al primo controllo dopo 7 cicli di chemio, il peggio è stato scongiurato, Giusy ha detto alla ragazza: “Hai visto? Te l’avevo detto che sarebbe andato tutto bene”. Salvatore Muriello, infermiere dell’Ospedale Giglio di Cefalù, è stato per intere notti accanto a Giuseppe, 19enne ricoverato per più di un anno nella struttura riabilitativa dell’ospedale, in seguito a un grave incidente. Ogni volta che il ragazzo era avvilito e triste, Salvatore gli parlava di calcio, soprattutto della loro comune squadra del cuore, alle prese con la lotta per lo scudetto. Quando Giuseppe è uscito dall’ospedale, il primo pensiero è stato per Salvatore, “perché lui è stato il mio angelo custode”. Le loro storie sono due di quelle protagoniste della manifestazione organizzata dall’Ordine provinciale degli Infermieri di Palermo e svoltasi il 22 maggio al Politeama Garibaldi di Palermo. All’evento ha partecipato anche la presidente della Federazione Nazionale Ordini Professione Infermieristiche, Barbara Mangiacavalli. Nel corso dell’evento sono stati consegnati i Daisy Awards, il riconoscimento internazionale che premia gli infermieri straordinari. Da pazienti, parenti dei pazienti o da operatori sanitari, sono state presentate 330 candidature, da cui sono stati selezionati 93 finalisti e 13 vincitori. Oltre a Giusy Fatta e a Salvatore Muriello, i riconoscimenti sono stati assegnati a questi professionisti in servizio nei nosocomi e nelle strutture assistenziali di Palermo e provincia: Claudia Ciani, (Policlinico “P. Giaccone)”, Stefano Bilà, (Ospedale dei bambini “Di Cristina”), Giorgio Matranga (Ismett), Loredana Bernardino (Ospedali riuniti Villa Sofia-Cervello), Giusy Fragale (La Maddalena), Angela Di Marco, (Ospedale Buccheri La Ferla), Concetta Sclafani (Ospedale Termini Imerese), Andrea Renda (Asp 6 Dipartimento Salute Mentale), Manuela Cassarà (Adi Medicasa), Alessandro Di Martino (Samot Onlus), Gaetano Lo Coco (Adi Osa). Il Daisy Awards è un prestigioso riconoscimento che ha una storia intensa e unica nel suo genere. È nato da un’idea della famiglia di J. Patrick Barnes, un ragazzo nordamericano morto nel 1999 a causa delle complicazioni derivanti dalla malattia autoimmune Pti. L’assistenza e la compassione mostrate dal personale infermieristico a Pat e alla sua famiglia durante il ricovero e anche dopo la morte del figlio, hanno fatto sì che la famiglia sentisse il bisogno di trovare un modo speciale per ringraziarli. Sino a qualche anno fa, il riconoscimento era relativo soltanto al personale dell’Ismett di Palermo, dove era presente dal 2019. Grazie all’iniziativa del presidente dell’Ordine degli infermieri di Palermo e con il supporto del comitato Daisy Ismett nell’organizzazione, da questa edizione il premio, come ha sottolineato il presidente Opi Palermo, Antonino Amato, è esteso a tutti i nostri colleghi che ogni giorno operano in tutte le strutture sanitarie, ospedaliere e assistenziali in città e in provincia. “La sanità non funziona senza gli infermieri – ha aggiunto Antonino Amato – professionisti di alto livello clinico e organizzativo, che, come dimostrano le storie al centro di questa iniziativa, stringono un patto col cittadino. Il nostro primo scopo è infatti il rapporto con i pazienti. Con il Daisy Award, vogliamo celebrare i successi di questi straordinari professionisti e mostrare loro quanto apprezziamo il loro instancabile impegno per la nostra salute e benessere. Siamo infermieri e orgogliosi di esserlo”. (laco)