“Anche quest’anno il Primo maggio sarà per noi l’occasione per ricordare che il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro rimane prioritario. Troppo spesso, purtroppo, le imprese considerano solo i costi necessari per garantire la sicurezza dei propri dipendenti. La maggior parte degli incidenti accadono nelle aziende a conduzione familiare, dove non c’è il sindacato e dove manca la cultura della sicurezza.
In occasione della festa dei lavoratori mi piace ricordare che in questo frangente la città di Catania sta vivendo una fase di particolare stabilità, accompagnata da una timida ripresa in termini di incremento delle assunzioni, sia nel contesto privato che nel pubblico, attraverso i concorsi banditi dai vari Enti. Le più grandi aziende presenti sul territorio di Catania (STMicroelectronics ed Enel green power), laddove come Ugl siamo molto rappresentativi, stanno implementando sensibilmente i loro organici, così come sta accadendo per numerose medie imprese. Non va sicuramente dimenticato, però, che la multinazionale Pfizer, dopo la triste stagione degli incentivi all’esodo, vive nuovamente una fase delicata.
Nel settore pubblico, occorre ricordare che la Città Metropolitana e l’Università degli Studi si stanno preparando ad assumere. Ma non solo: un contingente di lavoratori è stato già immesso in servizio dall’Azienda Sanitaria Provinciale e da diverse Aziende ospedaliere presenti in città. Inoltre, il Comune di Catania si appresta a varare l’impinguamento del proprio organico ed ha già proceduto alla stabilizzazione degli agenti di Polizia Municipale precari, grazie anche all’azione della Ugl.
Occorre però non dimenticare alcuni temi urgenti che riguardano la nostra città. Primo fra tutti, la Zes Unica che consideriamo una grande possibilità di sviluppo. Ci preoccupa – va detto – la tempistica. Ed ancora, qualche timore riguarda gli effetti dell’autonomia differenziata, perché se da un lato si prova a ricostruire l’unità degli interventi per il Sud attraverso la Zes Unica, dall’altro lato si rischia di frammentare ulteriormente le politiche pubbliche.
Altro intervento necessario riguarda la Zona Franca: un’area speciale per gli investimenti che si attende da tempo e che promuoverebbe lo sviluppo economico dell’Isola, attraendo investimenti esterni e diversificando l’economia locale. Senza dimenticare le opere incompiute, molte delle quali talmente antiche che neppure le autorità locali ricordano perché si siano bloccate. E in questo caso la soluzione è stata quasi sempre la ruspa.
Tutti temi che una volta affrontati garantiranno il rilancio economico del nostro territorio. Senza dimenticare la partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese, il nostro più antico cavallo di battaglia. Un modello nuovo che porta frutti sia al capitale, sia al lavoro”.